Dirigente scolastico
Dirigente scolastico

Le ultime proposte sulle sanzioni ai docenti e ATA che l’Aran ha presentato in occasione dell’ultimo incontro sul rinnovo contrattuale, A ritornare su un punto, hanno suscitato le ire dei sindacati. Già Francesco Sinopoli, della FLC CGIL, aveva definito ‘impensabile’ che le sanzioni siano erogate dal dirigente scolastico. Rimarca la posizione contraria anche Elvira Serafini (SNALS) con un duro comunicato.

Sanzioni disciplinari del DS: ecco perché non va bene

Il segretario generale Snals Confsal, ha inviato All’Aran, ieri 14 settembre, un documento che critica le proposte presentate per il rinnovo del contratto. “Il dirigente scolastico non deve essere individuato come autorità disciplinare nei confronti del personale docente per le sanzioni disciplinari più gravi, a partire dalla sospensione dal servizio fino a 10 giorni” rimarca Elvira Serafini.

Non è accettabile che confluiscano nello stesso soggetto più poteri: accertare i fatti, raccogliere le testimonianze, avviare il procedimento disciplinare formulando i capi di accusa, sentire le varie parti coinvolte all’interno del contraddittorio e, all’esito dello stesso, irrogare la sanzione ovvero archiviare il procedimento”.

La competenza disciplinare del dirigente scolastico deve essere limitata solo alla violazione degli obblighi di ufficio e non deve essere esercitata per fare rilievi sulle attività di insegnamento ed educative. Non ci sembra esigibile poi la previsione obblighi dei docenti sotto forma di collaborazione con le famiglie, senza precisarne ambiti, limiti e portata. Diventa necessario, a tal fine, individuare un Organismo di Garanzia per la tutela dei principi costituzionali relativi alla libertà di insegnamento” conclude la Serafini.

I DS possono decidere lo stop alla retribuzione?

Per lo Snals-Confsal “la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione deve restare materia dell’U.P.D. (Ufficio dei Procedimenti Disciplinari) presso gli UU.SS.RR., corrispondentemente a quanto accade negli altri settori pubblici dove le sanzioni più gravi sono di competenza di organi esterni e superiori”.

Della stessa linea di pensiero anche gli altri sindacati. Oltre la FLC CGIL, citata nell’introduzione, anche Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda-Unams, ha espresso riserve, soprattutto nella parte riguardante il sistema delle sanzioni disciplinari che, così come è prospettato, risulta incompatibile con la libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione.

Secondo Marco Giordano, segretario generale Anief, “la concentrazione di un potere sanzionatorio maggiore nelle mani del dirigente scolastico, che allo stesso tempo riceve le segnalazioni, istruisce i procedimenti e irroga le sanzioni, rischia di destabilizzare i complessi equilibri delle istituzioni scolastiche”.