ora di ricevimento
orario di ricevimento

Nel percorso educativo e di crescita di ogni alunno gioca un ruolo fondamentale il rapporto tra scuola e famiglia: per raggiungere il successo formativo di ogni studente occorre infatti che tale relazione si basi sulla piena collaborazione, fiducia e sinergia. Nel corso dell’anno scolastico, ogni scuola programma dei momenti in cui la famiglia può incontrare i docenti per discutere dell’andamento didattico-disciplinare dei propri figli. Caso diverso è l’ora di ricevimento, che spesso genera controversia tra dirigenti scolastici e docenti: di seguito vediamo i riferimenti normativi in merito.

Riferimenti normativi

L’art. 29/2 del CCNL/2007 prescrive:

“Tra gli adempimenti individuali dovuti [per i quali non è quindi previsto alcuna retribuzione] rientrano le attività relative:

  • alla preparazione delle lezioni e delle esercitazioni;
  • alla correzione degli elaborati;
  • ai rapporti individuali con le famiglie”.

Più specificamente, il comma 4 del suddetto articolo chiarisce le modalità organizzative dei rapporti con le famiglie: “Per assicurare un rapporto efficace con le famiglie e gli studenti, in relazione alle diverse modalità organizzative del servizio, il consiglio d’istituto sulla base delle proposte del collegio docenti definisce le modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al servizio, pur compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell’istituto e prevedendo idonei strumenti di comunicazione tra istituto e famiglie”.

L’ora di ricevimento è obbligatoria e pagata?

Oltre a quanto evidenziato, nel CCNL non vi è alcun riferimento specifico all’ora di ricevimento, pertanto non la si può considerare un obbligo e il docente non riceve nessuna retribuzione specifica. Non bisogna confondere tale ora, denominata anche ‘diciannovesima’, con gli incontri scuola famiglia che si tengono in orario pomeridiano e che il collegio docenti delibera nel piano delle attività annuali: tali incontri, infatti, rientrano nel computo delle ore funzionali all’insegnamento.

È prassi comune che, ad inizio anno scolastico, il docente indichi un’ora in cui si rende disponibile, oltre il proprio orario settimanale, nel ricevere i genitori che richiedono un colloquio: non essendo tuttavia un obbligo, l’insegnante non è in servizio durante quest’ora e non deve essere a disposizione per eventuali supplenze. Inoltre, non deve permanere neanche nei locali scolastici se nessun genitore ha prenotato un appuntamento con almeno un paio di giorni di anticipo: l’ora di ricevimento diventa obbligatoria solo se la famiglia richiede un incontro e il Collegio docenti non ha facoltà di delibera in merito.