Riconoscimento valore abilitante della laurea più i 24 CFU, il Tribunale del Lavoro di Messina, con una recentissima sentenza pubblicata a metà settembre, ha accolto un ricorso presentato dallo Studio Legale Esposito-Santonicola per il riconoscimento del valore abilitante del diploma di laurea e dei 24 Crediti Formativi Universitari, ‘strumentale alla costituzione di un rapporto di lavoro alle dipendenze della Pubblica Amministrazione.
Laurea più 24 CFU, sentenza Tribunale di Messina: riconosciuto valore abilitante
Il Tribunale del Lavoro di Messina, attraverso questa sentenza pubblicata pochi giorni fa, ribadisce – come già ritenuto dal Collegio giudiziario in sede di reclamo e più di recente dall’ordinanza della dott.ssa Totaro – che è ragionevole ritenere come i concetti di “abilitazione” e di “idoneità all’insegnamento” vadano complessivamente rivisitati.
Pertanto, si ritiene che “l’inserimento nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze e nella seconda fascia delle graduatorie di istituto debba essere consentito agli aspiranti che abbiano conseguito la laurea magistrale o a ciclo unico e 24 CFU, da ricondurre, anche in un’interpretazione costituzionalmente orientata delle disposizioni primarie e secondarie, nel novero dei titoli di abilitazione”.
In buona sostanza, come riporta lo Studio Legale Esposito-Santonicola, per il Giudice Roberta Rando, secondo un’interpretazione sillogistica in chiave costituzionalmente orientata, la normativa di rango primario, nel sostituire il termine abilitazione con il possesso dei 24 CFU ai fini dell’accesso alle procedure reclutative, ha equiparata la vecchia abilitazione (che si conseguiva con i PAS, TFA e le SSIS) al possesso dei 24 crediti formativi.