Conferimento supplenze per l’anno scolastico 2022/23, l’algoritmo della ‘discordia’ continua a far discutere: la procedura informatizzata delle supplenze si era posta come obiettivo quello di assegnare tutte le cattedre in un unico turno. I posti di eventuali rinunciatari sarebbero stati conferiti, poi, in seconda battuta. Una procedura troppo ‘perfetta’ per essere vera in quanto non applicabile nella realtà . Ora la Gilda degli Insegnanti ha deciso di presentare al ministero dell’Istruzione una richiesta ufficiale di accesso agli atti per conoscere il funzionamento dell’algoritmo che ha gestito la procedura informatizzata delle nomine dalle Graduatorie Provinciali per le Supplenze.
Supplenze 2022/23 e funzionamento algoritmo: Gilda e Snals presentano al Ministero dell’Istruzione richiesta ufficiale di accesso agli atti
Una procedura, quella del conferimento informatizzato degli incarichi di supplenza, che ha sollevato un’ondata di polemiche. Anief ha sottolineato, a questo proposito, che chi non ha ottenuto una supplenza dalle GPS in quanto, ad esempio, non aveva espresso la sede durante la procedura di scelta delle sedi in fase di compilazione dell’istanza, viene riconosciuto dal sistema come rinunciatario. Pertanto, l’aspirante non è tenuto in considerazione dal sistema stesso per le successive disponibilità , pur avendone diritto. Inoltre, chi ha ottenuto l’incarico di supplenza su spezzone orario non può ottenere il completamento dalle GPS.
Le disposizioni dell’O.M. N. 112
Secondo quanto disposto dall’O.M. N. 112 del 6 maggio 2022, infatti, la mancata indicazione di alcune sedi/classi di concorso/tipologie di posto in occasione della presentazione della domanda per le supplenze costituisce rinuncia al conferimento degli incarichi per le stesse. Pertanto l’assegnazione delle supplenze da GPS tramite l’algoritmo è possibile solamente nel caso in cui le preferenze espresse dall’aspirante corrispondono con la sede libera. Le disponibilità successive vengono conferite, pertanto, agli aspiranti collocati in posizione di graduatoria successiva rispetto all’ultimo dei candidati trattato dalla procedura. Ne deriva che aspiranti supplenti con esperienza e punteggio più alto sono stati scavalcati da altri candidati che si trovavano in posizione più bassa in graduatoria.
La richiesta della Gilda degli Insegnanti
La Gilda degli Insegnanti, a questo proposito, attraverso lo studio legale Bonetti, ha provveduto a presentare al ministero dell’Istruzione una richiesta di accesso gli atti per conoscere il software, e dunque l’algoritmo, che ha gestito la procedura informatizzata delle nomine da Gps e che sta generando gravi criticità e numerosi contenziosi.
Il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, ha dichiarato: ‘Gli errori commessi dall’algoritmo nell’assegnazione delle supplenze ledono diritti di graduatoria, facendo sì che in molti casi chi ha punteggi più elevati finisca per prendere supplenze e sedi più disagiate. Inoltre, la procedura vìola il diritto al completamento di cattedra che, a quanto pare, non è contemplato nell’algoritmo. Nonostante le continue e numerose richieste di tavoli per esaminare le criticità , già evidenziate negli anni precedenti, il ministero, dopo aver promesso disponibilità , ha opposto un muro di silenzio. Appena ci verrà consegnato l’algoritmo, – conclude Di Meglio – procederemo alla sua analisi per identificarne i difetti’.
Anche Snals presenta richiesta di accesso agli atti
Anche Snals ha presentato, come la Gilda, richiesta di accesso agli atti. In un comunicato stampa si legge quanto segue: “Grandissime difficoltà , infatti, nelle province per i ritardi, le correzioni e il rifacimento che continuano a creare instabilità e avvicendamenti sui posti di lavoro. Abbiamo più volte segnalato al Ministero dell’Istruzione – ha detto il Segretario dello SNALS-Confsal, Elvira Serafini, le criticità che venivano evidenziate dalle nostre strutture territoriali. Abbiamo più volte chiesto tavoli di confronto che ad oggi non ci sono stati. Riteniamo evidente l’impossibilità della procedura informatica di operare selezioni rispettando i diritti che tutelano sia il posto di lavoro che le specializzazioni dei docenti interessati”.
“Non può una macchina bypassare una norma – ha ribadito la Serafini –  le operazioni di inizio anno necessitano di tempo per la verifica ed il consolidamento di posizioni giuridiche derivanti da assegnazioni provvisorie, nomine in ruolo, incarichi e supplenze. La fretta non è sinonimo di efficienza. Gli alunni hanno il diritto di avere insegnanti titolati nelle loro classi”.