Supplenti e Mad
Supplenti e Mad

Ogni anno in molte province si presenta lo stesso problema: imperversano le cattedre vacanti e non si riescono a trovare supplenti per esaurimento delle graduatorie. Non resta quindi che assumere da Mad. Ma se le messe a disposizione fossero inviate da docenti iscritti nelle Gps, cosa succederebbe?

Due sono i riferimenti normativi che vietano questa casistica: l’O.M 112/2022 e la circolare annuale delle supplenze. Ma mentre gli anni scorsi interveniva il Ministero con una deroga, allo stato attuale non sembra esserci tale intenzione, a meno che non vi provveda chi assumerà l’incarico di nuovo Ministro dell’Istruzione. Si dovrà però attendere ancora qualche settimana.

E nel frattempo?

Nessuna previsione di sanzioni

Il divieto in questione dice cosa non fare ma non stabilisce alcuna sanzione qualora fosse violato, e questo crea confusione sia tra gli aspiranti sia tra gli istituti scolastici in cerca di supplenti, che non sanno come procedere.

Alla luce di ciò molti insegnanti, che non sono ancora riusciti ad ottenere una supplenza dalle graduatorie in cui sono iscritti, rischiano inviando comunque Mad, nel timore che l’eventuale deroga ministeriale possa arrivare troppo in là, in periodi ormai meno propizi al conseguimento di un incarico. E spesso sono anche i sindacati a consigliare ai propri iscritti l’invio delle Mad, data anche l’incomprensibilità di un tale ‘diktat’.

Supplenti iscritti in Gps assunti da Mad

È prassi, non solo di quest’anno, nonostante la presenza del citato divieto, che le scuole assumano da Mad anche coloro che sono iscritti nelle Gps. E non si tratta del solito aggiramento delle normative ‘all’italiana’, ma di una necessità dettata dalla mancanza di supplenti in molte classe di concorso.

Soprattutto nel 2020, quando la deroga alla circolare ministeriale arrivò a novembre, molti istituti si erano dovuti avvalere anche di questi insegnanti. E se quest’anno non ci sarà un cambio di passo da parte del Ministero, le scuole continueranno, ancora una volta, a non fare valere il divieto.