Bonus 500 euro anche ai docenti precari, la Magistratura del Lavoro si è espressa favorevolmente, in tre diversi giudizi, sul riconoscimento della Carta del Docente anche al personale docente che sottoscrive un contratto a tempo determinato, anche in presenza di supplenze con orario ridotto. Gli accoglimenti riguardano i Tribunali del Lavoro di La Spezia, Arezzo e Vercelli.
Bonus 500 euro anche ai precari, i Tribunali di La Spezia, Arezzo e Vercelli riconoscono il diritto alla Carta del Docente
Triplice riconoscimento della Carta del Docente a favore dei precari. Ne ha dato notizia lo Studio Legale Aldo Esposito-Ciro Santonicola, illustrando gli accoglimenti presso i Tribunali del Lavoro di La Spezia, Arezzo e Vercelli.
La sentenza del Tribunale di La Spezia
Il Tribunale di La Spezia (Sezione Lavoro), a beneficio di un’insegnante “con contratti annuali dall’anno scolastico 2016/17 all’anno scolastico 2020/21”, ha condannato il Ministero dell’Istruzione, in persona del Ministro pro tempore, a rilasciare la Carta elettronica, con una provvista di € 500,00 per ciascun anno scolastico, oltre interessi legali dalla domanda giudiziale al saldo.
Per il Giudicante, dottor Marco Viani, sull’obbligo formativo, il supremo giudice amministrativo ha ritenuto estensibile la ‘Carta elettronica’ anche al personale docente non di ruolo (così si è espresso il Consiglio di Stato il 16 marzo 2022, con la sentenza n. 1842).
“Questa linea interpretativa, sia per l’autorevolezza della fonte da cui origina sia per la lettura sistematica e costituzionale delle disposizioni, appare convincente. Sulla stessa si è già mossa parte della giurisprudenza di merito, la quale ha quindi riconosciuto il diritto del personale docente non di ruolo a fruire della ‘Carta elettronica’, con conseguente condanna del Ministero al versamento del suo controvalore, pari ad Euro 500,00= annui”. In ultimo, “il fatto che l’orario fosse talora inferiore a 18 ore settimanali non sembra rappresentare idoneo motivo per escludere il diritto al riconoscimento della Carta: sussiste, infatti, analoga ratio di favorire l’aggiornamento professionale e non si rinvengono indici normativi della necessità di riproporzionare il beneficio al minor orario svolto… La domanda quindi si accoglie, nei termini di cui al dispositivo”.
Anche il Tribunale di Arezzo favorevole alla Carta del Docente per i precari
Un ulteriore accogliemento è maturato presso il Tribunale del Lavoro di Arezzo (Giudice Giorgio Rispoli), il cui orientamento si è così manifestato: “lo scorso maggio, con sentenza n. 450/2022, anche la Corte di Giustizia Europea è intervenuta in materia… un trattamento differenziato tra personale assunto a tempo indeterminato e a tempo determinato in relazione a un beneficio la cui ratio è principalmente incentrata nel favorire l’aggiornamento e la qualificazione delle competenze professionali, nell’ottica di garantire il diritto, ma anche il dovere, di formazione, non pare giustificabile.
Pertanto, l’intestato Tribunale accerta e dichiara il diritto di parte ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500,00 annui tramite la Carta elettronica del docente per l’aggiornamento e la formazione del personale. Condanna il Ministero dell’Istruzione, resistente al pagamento, – in favore della ricorrente – dell’importo corrispondente alle annualità in cui è stata omessa nei suoi confronti la corresponsione del beneficio economico di cui al punto precedente, oltre interessi dal dovuto al saldo”.
Bonus 500 euro ai precari: la sentenza del Tribunale di Vercelli
Infine, viene segnalata la nuova conferma giudiziaria proveniente dal Tribunale del Lavoro di Vercelli. Il Magistrato (Dott.ssa Patrizia Baici), condividendo pienamente le tesi dello studio legale Esposito-Santonicola, ha accertato e dichiarato, nell’interesse del precario, il diritto ad usufruire del beneficio economico di euro 500 annui, tramite la “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all’art. 1 della Legge n. 107/2015, per gli anni scolastici 2017/18, 2019/20, 2020/21 e 2021/22.
Tanto in ragione della riconducibilità della ‘Carta Elettronica del docente’ alle ‘condizioni di impiego’, di cui alla clausola 4 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato; di conseguenza, ammettere che la mera natura temporanea di un rapporto di lavoro sia sufficiente a giustificare una differenza di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e lavoratori a tempo indeterminato priverebbe di contenuto gli obiettivi della direttiva 1999/70 e dell’accordo quadro ed equivarrebbe a perpetuare il mantenimento di una situazione svantaggiosa, ai fini formativi, per i lavoratori a tempo determinato.
Conclusione analoga per il Consiglio di Stato che, nel recente pronunciamento, ha rimarcato che la mancata attribuzione, anche ai lavoratori precari, del bonus di € 500,00 ingenera una ‘discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo la lesione del principio di buon andamento della P.A.: invero, … nella misura in cui la P.A. si serve di personale docente non di ruolo per l’erogazione del servizio scolastico, deve curare la formazione anche di tale personale, al fine di garantire la qualità dell’insegnamento fornito agli studenti (Cons. Stato, Sez. VII, n. 1842/2022).
Va così dichiarato il diritto della ricorrente “ad usufruire del beneficio economico di euro 500,00 annui, tramite la “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all’articolo 1 della Legge n. 107/2015‘, ossia con le medesime modalità con cui è stata attribuita ai docenti a tempo indeterminato, mediante accreditamento della somma di 2.000,00 euro (€ 500,00 per ciascun anno) sulla carta elettronica del docente per gli anni scolastici dal 2017/18 al 2021/22.