rinnovo contratto scuola
CCNL Aran

È stato accolto con entusiasmo l’importante risultato raggiunto nel corso della contrattazione integrativa col Ministero sui fondi per il MOF, tenutosi lo scorso 3 ottobre: così come vi abbiamo riportato, si sono sbloccate le risorse previste dall’ultima Legge di bilancio 2022 per il rinnovo del contratto scuola. Le cifre resisi disponibili ammontano a circa 300 milioni di euro, motivo per cui la trattativa negoziale sarebbe potuta riprendere e concludersi nel più breve tempo possibile. A frenare il generale compiacimento sindacale è stato, però, lo stesso presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, secondo cui tali risorse non sono ancora utilizzabili.

Contratto scuola, sembra una storia senza fine

Quella del rinnovo del contratto scuola sembra stia diventando una questione senza fine: scaduto ormai da troppo tempo, le trattative vanno a rilento, sia per mancanza di risorse che possono soddisfare le attese in primis dei lavoratori e poi dei sindacati, sia per la complessità di coniugare in un unico testo aspetti economici e legati alla figura professionale docente-ATA, sia per la crisi politica, le elezioni e la formazione del nuovo governo in corso. A farne le spese, però, sono sempre le tasche dei lavoratori della scuola che, a fronte del vertiginoso caro vita, non possono più aspettare né gli arretrati né gli aumenti stipendiali. Poche ore fa, in una dichiarazione rilasciata all’Ansa, il presidente dell’Aran Antonio Naddeo ha bloccato l’entusiasmo dei sindacati relativo ai fondi stanziati per il salario accessorio, utilizzabili per il rinnovo contrattuale.

Le dichiarazioni del presidente dell’Aran

“Apprendo dalle agenzie di stampa – ha dichiarato il presidente Antonio Naddeo – che il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, avrebbe integrato l’atto di indirizzo con le risorse stanziate in bilancio per il salario accessorio pari a un importo di 300 milioni di euro. Ne approfitto per chiarire che, al momento, l’Aran non ha ricevuto in merito alcun atto, né alcuna comunicazione. Ricordo, peraltro – ha concluso il presidente Aran – che un atto di indirizzo deve prima ricevere l’approvazione del Ministro per la Pubblica amministrazione e del Ministro dell’Economia e delle finanze e solo successivamente può essere trasmesso all’Aran. Pertanto l’Agenzia potrà utilizzare tali risorse per il Ccnl soltanto quando sarà definito il procedimento dell’atto di indirizzo integrativo”.

Per maggiore chiarezza, Naddeo ha aggiunto: “Cari sindacati, mettetevi l’animo in pace, perché per il momento i 300 milioni non sono ancora disponibili e quindi la trattativa deve continuare facendo riferimento alle risorse che sono note ora”. Come interpretare tali dichiarazioni? I lavori andranno avanti con le risorse stanziate dalla Legge di Bilancio o considerando solo i fondi precedentemente disponibili? Subiranno ulteriori rallentamenti? Eppure qualche settimana fa lo stesso presidente aveva dichiarato di voler concludere il prima possibile le trattative per il rinnovo del contratto scuola. Solo una cosa resta sempre certa: a farne le spese continuano a essere i docenti e gli ATA che giornalmente mandano avanti l’istruzione del nostro Paese, promuovendone il futuro.