Concorsi docenti, l’incredibile vicenda è quella che riguarda i candidati al concorso per l’insegnamento di latino e greco che si è tenuto lo scorso mese di aprile, in particolare i concorrenti delle regioni Puglia, Calabria, Campania e Sicilia. Dopo aver superato la prova scritta, i candidati si sono sottoposti alla prove orali a luglio di fronte alla commissione d’esame presso il liceo scientifico ‘Tito Lucrezio Caro’ di Napoli.
Concorso greco e latino, superano le prove ma la graduatoria non c’è
In una lettera inviata alla ‘Gazzetta del Mezzogiorno’, i docenti denunciano quanto accaduto: ‘A causa dei ben noti errori del Ministero dell’Istruzione relativi ai quesiti della prova scritta e al conseguente ricalcolo del punteggio, sono stati ammessi agli orali dei nuovi candidati. Il bando del concorso impone almeno 20 giorni di preavviso a partire dalla data di convocazione.
La commissione convoca i nuovi candidati per il primo settembre, pur avendo il Ministero indicato il 31 agosto come data ultima per le immissioni in ruolo. In altre regioni, infatti, i nuovi candidati ammessi alle prove orali sono stati esaminati in tempi utili alla produzione di una graduatoria di merito che consentisse almeno l’immissione in ruolo.
La graduatoria non è stata pubblicata
Una volta concluse, dunque, le prove concorsuali e acquisiti i vari titoli non autocertificabili, da inviare entro 15 giorni successivi alla prova, la commissione esaminatrice avrebbe dovuto solo valutare questi titoli dei vari candidati e trasmettere i dati all’Ufficio scolastico della Campania, incaricato a sua volta di pubblicare la definitiva graduatoria di merito. Ma le cose non sono andate così – hanno sottolineato i docenti nella loro lettera.
Nessuna risposta
I candidati hanno continuamente chiesto informazioni in merito alla pubblicazione della graduatoria, senza mai ricevere alcuna risposta.
‘Siamo ormai in netto ritardo – spiegano – perché noi tutti candidati non abbiamo potuto sciogliere la riserva (il cui termine era previsto per il 20 luglio) ed iscriverci in prima fascia, cosa che ci avrebbe reso destinatari di supplenze annuali. Per non parlare dei colleghi che, in posizione utile, avrebbero potuto immettersi in ruolo.
Purtroppo – sottolineano i candidati beffati – c’è stata una profonda disparità di trattamento e opportunità fra i candidati di regioni diverse e alcune grottesche dinamiche a danno dei candidati del Sud. Siamo in molti ad essere rimasti a casa senza lavorare, scavalcati da quanti il concorso non l’hanno fatto o superato’.