Ormai è ufficiale: Giuseppe Valditara (Lega), Professore ordinario di Diritto Romano presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università di Torino, sarà il successore di Mario Bianchi, ricoprendo il ruolo di Ministro dell’Istruzione e del Merito. La conferma è arrivata poche ore fa anche da parte dello stesso Valditara sul proprio profilo ufficiale Twitter:
“sono onorato di servire il Paese in un Ministero strategico per lo sviluppo della Nazione. Aver coniugato Istruzione e merito è un messaggio politico chiaro.”
Fino all’ultimo, accanto al suo nome, si continuava a vociferare che l’incarico potesse andare al Senatore leghista Mario Pittoni. E in diversi sondaggi il mondo dei docenti precari chiedeva a gran voce proprio il suo nome.
Qual è stata dunque la reazione a caldo in queste prime ore?
Pittoni, da sempre al fianco dei precari
Il nome di Pittoni è sempre stato caro ai precari della scuola, che non hanno mai mancato di inondare di apprezzamenti i profili social del senatore.
Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, da anni si batte infatti nella lotta al precariato e nella ricerca di una soluzione per favorirne la stabilizzazione. Soluzione, tra l’altro, già trovata due anni fa nel famoso ddl 1920 (presentato nell’agosto 2020 e mai approvato), recante il titolo “Semplificazione della formazione e del reclutamento dei docenti”.
Ricordiamo la proposta di legge spiegandola brevemente: comprenderebbe la previsione, parallelamente alle graduatorie concorsuali, di due graduatorie: la graduatoria dei docenti in formazione e la graduatoria di accesso al ruolo.
Con riferimento alla prima graduatoria i docenti vi si potrebbero inserire affrontando un periodo di formazione, che inizierebbe con la stipula del primo contratto a tempo determinato e concludendosi entro 36 mesi di servizio. L’esito positivo dell’attività di formazione comporterebbe il diritto all’acquisizione dell’abilitazione all’insegnamento. A questo esito si arriverebbe dopo il superamento di un corso accademico annuale che permetterebbe l’accesso ad una procedura concorsuale semplificata, fatta di una prova orale e la valutazione dei titoli.
Cosa chiedono i precari al nuovo Ministro dell’Istruzione
All’arrivo di ogni nuovo Ministro dell’Istruzione si riaccende il dibattito intorno al problema della ‘supplentite‘ e alla necessità di tornare al doppio canale di reclutamento. Ma non solo. Anche i Pas sono al centro delle richieste dei precari, oltre alla reintroduzione dell’organico Covid, personale resosi fondamentale durante il periodo di emergenza sanitaria.
Tra le incognite resta anche la riforma dell’ormai ex Ministro Bianchi, poco apprezzata dai precari, che dovrebbe passare dai 60 cfu. Verrà portata avanti o sarà cestinata?
Questi sono solo alcuni dei punti maggiormente attenzionati.
Nel frattempo auguriamo buon lavoro al nuovo Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.