Rinnovo contratto scuola, appena insediato, il governo Meloni dovrà darsi immediatamente da fare per rispettare una tabella di marcia sulla quale l’Italia si trova ampiamente in ritardo, soprattutto per quanto riguarda la Legge di Bilancio 2023. Entro la fine dell’anno si dovranno reperire almeno 40 miliardi di euro per arginare problematiche importanti come il ‘caro bollette‘, l’indicizzazione delle pensioni in relazione al caro vita, lo sconto contributivo del 2% per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 35mila euro e il rinnovo del contratto del pubblico impiego.
Rinnovo contratto scuola, il governo Meloni chiamato a rispettare le scadenze ma servono ulteriori risorse per gli aumenti stipendiali
In una nota informativa pubblicata oggi, lunedì 24 ottobre, Anief ricorda al nuovo governo Meloni come, per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, servano almeno 6 miliardi da annettere alla nuova Legge di Bilancio 2023 solo come copertura dell’indennità di vacanza contrattuale, con aumenti automatici in busta paga del 4% per permettere l’indicizzazione IPCA.
Ma per il rinnovo contrattuale 2022/24, bisogna evitare, anche e soprattutto, gli errori del passato: ‘Dire che vogliamo dare ai nostri docenti degli stipendi europei – afferma Anief – per poi lasciarli fermi a 15milia euro in meno l’anno rispetto alla media dell’Unione europea è un atto che non possiamo accettare’.
Il sindacato di Marcello Pacifico ritiene che occorra avviare questo processo già nella Legge di Bilancio 2023. Lo stesso leader sindacale indica come reperire tali risorse: ‘Una modalità potrebbe essere quella di assorbirli dal tesoretto di 20 miliardi di euro avanzati rispetto a quanto previsto dalla nota di aggiornamento al DEF, la Nadef, che ha ricevuto il via libera dal Governo uscente dopo avere appurato un quadro di crescita economica.
In tal modo potremmo adeguare l’indennità di vacanza contrattuale della busta paga dei lavoratori pubblici, esattamente come aveva previsto Anief a luglio quando aveva chiesto un contratto ponte per il personale scolastico sul quale si era detto già d’accordo anche il ministro Patrizio Bianchi’.