In mattinata alla Camera dei Deputati si è tenuto, da parte della neo-premier Giorgia Meloni, il lungo discorso contenente le dichiarazioni programmatiche del Governo appena formatosi. La fermezza è stata sicuramente l’aspetto principale che ha caratterizzato la portata delle affermazioni rivolte ai presenti e al popolo italiano.
Molte sono state le tematiche affrontate: dal ruolo della donna nella storia, alla lotta al terrorismo, all’idea del semi-presidenzialismo ispirato al modello francese, al caro-bollette con la necessità di puntare sull’approvvigionamento energetico e di materie prime. Giorgia Meloni non ha mancato anche di levarsi qualche ‘sassolino’ dalle scarpe, ad esempio negando ogni riferimento col passato fascista del nostro Paese e con qualsiasi altro atto anti-democratico.
Ma il nuovo Presidente del Consiglio, quasi a chiusura del discorso, ha voluto anche concentrarsi su come è stata affrontata la pandemia dal Governo uscente, contestandone il modello adottato.
Il concetto di libertà
Il punto da cui la leader di Fratelli d’Italia è voluta partire per poter affrontare la tematica della gestione del periodo di emergenza sanitaria è stato il concetto di libertà.
In un importante passaggio ha voluto sottolineare un pensiero di Montesquieu:
“la libertà è quel bene che fa godere di ogni altro bene. La libertà è il fondamento di di una vera società delle opportunità.
È la libertà che deve guidare il nostro agire: libertà di essere, di fare, di produrre”
Ed è sulla base di queste parole che Giorgia Meloni ha voluto rimarcare come “un Governo di centro-destra non limiterà mai le libertà esistenti di cittadini ed imprese“.
Meloni: “l’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’Occidente registrando i peggiori dati in termini di mortalità e contagi”
Alcune parole sono state poi molto incisive e molto critiche nei confronti del Governo Draghi e del ‘modello Speranza’ adottato durante la pandemia:
“di libertà molto si è discuso in epoca di pandemia. (…) Se siamo usciti dall’emergenza è soprattutto merito del personale sanitario, della professionalità e dell’abnegazione con le quali ha salvato migliaia di vite umane.
(…) Non è possibile escludere il sorgere di una nuova pandemia ma possiamo imparare dal passato per farci trovare pronti.
(…) L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma nonostante questo è tra gli stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi.
Qualcosa decisamente non ha funzionato, e dunque voglio dire fin d’ora che non replicheremo in nessun caso quel modello.
L’informazione corretta, la prevenzione e la responsabilizzazione sono più efficaci della coercizione, in tutti gli ambiti. E l’ascolto dei medici sul conto è più prezioso delle linee guida scritte da qualche burocrate quando si ha a che fare con pazienti in carne ed ossa.
E soprattutto se si chiede responsabilità ai cittadini, i primi a doverla dimostrare sono coloro che la chiedono“.
Una commissione d’inchiesta sulla gestione del Covid?
Nelle intenzioni di Fratelli d’Italia già si vociferava da mesi di voler avviare anche una Commissione d’Inchiesta su come fosse stata condotta la gestione dell’emergenza sanitaria. E una frase del discorso della neo Premier lo sembrerebbe confermare:
“occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica”.
L’accento è stato posto infatti anche sul caso della compravendita illegale di mascherine.