pensioni
Denaro, sveglia

Se da un lato abbiamo già parlato di alcune delle misure che potrebbero essere introdotte nel 2023 per le pensioni anticipate, dall’altro si è iniziato a considerare anche l’ipotesi di un bonus per coloro che decidono di continuare a lavorare anche oltre il raggiungimento dei requisiti pensionistici. Ma come funzionerebbe, di fatto, tale meccanismo?

Le ipotesi per la pensione anticipata

Come abbiamo anticipato all’interno di alcuni nostri precedenti articoli, a partire dal 2023 fra le misure per andare prima in pensione potrebbe esserci un sistema di quote flessibili che consentirebbe ai lavoratori di ritirarsi fra i 61 e i 66 anni di età, con un requisito contributivo minimo di 35 anni. Qualora, invece, non dovesse esserci il tempo materiale per attuare una vera e propria riforma, è possibile che venga prorogata ancora di un anno Quota 102 con accanto Opzione donna e l’Ape sociale.

Pensioni 2023: nuovo bonus per chi decide di continuare a lavorare

A prescindere dal tipo di misura, accedere alla pensione con qualche anno di anticipo comporta nella maggior parte dei casi una penalizzazione sull’assegno più o meno significativa. Ciò dipende anche dal fatto che il sistema di calcolo è basato su dei coefficienti di trasformazione che sono più vantaggiosi per chi decide di continuare a lavorare più a lungo da un punto di vista anagrafico. È per questo motivo che a parità di contribuzione chi lascia il lavoro a 64 anni con Quota 102 riceverà un trattamento pensionistico più basso di chi esce a 67 anni.

Seguendo questo ragionamento, il Governo starebbe di fatto pensando ad un nuovo bonus destinato a chi decide di non andare in pensione anche dopo la maturazione dei requisiti. Così facendo, si andrebbero ad incentivare gli italiani a continuare a lavorare. Al momento non si sa ancora con precisione come potrebbe funzionare un simile meccanismo. Tuttavia, fra le varie ipotesi si è parlato di un premio di 50 euro in più al mese di pensione per ogni anno in più di lavoro.