Rinnovo contratto scuola e aumenti stipendi, in queste ore si sta parlando di una possibile firma in due ‘step’ per quanto riguarda il rinnovo del CCNL scuola, scaduto ormai da quasi un anno. La questione più urgente riguarda, naturalmente, gli aumenti di stipendio e gli arretrati. Non bisogna dimenticare, però, tutte quelle attività extra che vengono svolte dai docenti, per le quali non ci saranno aumenti stipendiali e che finiscono per pesare non poco sul lavoro complessivo degli insegnanti.
Altro che aumenti di stipendio, quel lavoro extra svolto dai docenti per ‘senso del dovere’ e sottopagato
I docenti devono svolgere tutta una serie di mansioni che sono indispensabili per il funzionamento della propria scuola: senza coordinatori, tutor, referenti e altre figure che non sono previste dal contratto di lavoro, come sottolinea anche il quotidiano ‘Repubblica’, la scuola si fermerebbe. Occorre, dunque, che qualcuno si sacrifichi per il bene della scuola, per gli studenti e per puro senso del dovere. Anche perché i compensi, per tutte queste attività extra, sono davvero irrisori.
Basti pensare alla figura del coordinatore, quel docente che si occupa dei rapporti con le famiglie e non solo. Patrizia Borrelli, insegna all’istituto comprensivo Domenico Purificato di Roma. “Nella mia scuola, per il coordinamento di classe è previsto un compenso di 10 ore per la primaria e 15 ore per la secondaria di primo grado – spiega Patrizia Borrelli, docente all’Istituto comprensivo Domenico Purificato di Roma – Si tratta di un lavoraccio che nel periodo del lockdown si è trasformato in un lavoro enorme: tracciamento degli alunni, i monitoraggi, verbali, rapporto con i genitori’.
In buona sostanza, il compenso per tutto questo lavoro si può quantificare in 10-15 euro in più al mese in busta paga. ‘Da un paio d’anni – ha ulteriormente precisato la docente al quotidiano ‘Repubblica’ – per esigenze varie, c’è una scarsa propensione ad assumere incarichi per non togliere tempo all’insegnamento. Mentre altri si caricano in maniera eccessiva’.
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Dal coordinatore alle funzioni strumentali, passando per i vari ‘tutor’ e referenti
Per non parlare delle figure cosiddette ‘Funzioni strumentali‘ che si occupano di realizzare le indicazioni del Piano triennale dell’offerta formativa. In ‘soldoni’, si fa per dire, il Ministero ha previsto circa 500/600 euro di compenso all’anno, in cambio di decine e decine di lavoro extra.
E poi ci sono i vari ‘tutoraggi’: quello per il progetto ‘Studenti atleti di alto livello’ e quello per i docenti neo immessi per assisterli durante l’anno di prova e formazione. E poi ci sono i tutor di classe per le attività di Pcto (in terza, quarta e quinta superiore). Senza contare i referenti per le varie attività che vengono promosse dalle scuole. E non dimentichiamo la figura del referente Covid, di cui si è parlato molto durante il periodo della pandemia: il carico di lavoro e di responsabilità per questi docenti è stato ingente.
In questo modo, l’attività di insegnamento diventa ancora più complessa. Monia Gorgioli, docente presso l’istituto comprensivo ‘Torgiano-Bettona’ di Perugia spiega a ‘Repubblica’: “Le segreterie scolastiche hanno avuto sulle spalle molte funzioni che un tempo erano in capo agli Uffici periferici del ministero (pensionamenti e ricostruzioni di carriera), in capo all’Inps e addirittura all’Asl. Questo comporta una delega di molte funzioni ai docenti: organizzazione, uscite di vario tipo, calcoli importi attività di vario tipo, sostituzione docenti assenti, addirittura supporto nel calcolo delle ripartizioni spettanti col fondo d’istituto. E ancora: progetti di tutti i tipi, reti di scuole, Erasmus. Tutto gratis o con pagamenti forfettari che non coprono nemmeno un decimo del lavoro svolto’.