Collaboratore scolastico
Collaboratore scolastico

Il sindacato SNALS denuncia che in Puglia, in alcuni comuni, le amministrazioni comunali stanno contattando le scuole per proporre i percettori del reddito di cittadinanza come personale aggiuntivo, nell’ambito dei PUC (Progetti utili alla collettività), come collaboratori scolastici. Questo potrebbe penalizzare chi è presente in graduatoria e attende un incarico di supplenza?

Reddito di cittadinanza e collaboratori scolastici

Reclutare il personale mancante, nel caso specifico i collaboratori scolastici, con sistemi e metodi diversi dall’assunzione dalle graduatorie esistenti è inconcepibile. Sono mesi che denunciamo, insieme agli altri sindacati, la grave insufficienza di personale ATA nelle scuole pugliesi, ma questa non è una soluzione accettabile“, spiega il segretario regionale di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale. E continua: “Nessuna valutazione politica su questa misura di contrasto alla povertà. Se le voci che si rincorrono in queste ore si concretizzassero, si consumerebbe una grave ingiustizia nei confronti di tutti gli aspiranti lavoratori della scuola che si sono inseriti nelle graduatorie e sono in paziente attesa di una convocazione. Per questo abbiamo già chiesto all’ufficio legale di esaminare tutta la questione.” 

Cosa dice la normativa?

La normativa prevede che le attività legate ai PUC siano complementari e integrative a quelle ordinarie e, soprattutto, ‘non possono prevedere il coinvolgimento dei beneficiari in lavori e/o servizi in sostituzione di personale dipendente, assente a causa di malattia, congedi parentali, ferie ed altro o per sopperire a temporanee esigenze di organico in determinati periodi di particolare intensità di lavoro’. C’è poi da valutare anche la questione legata alle competenze professionali.

Tra i compiti dei collaboratori scolastici c’è la sorveglianza e la sicurezza all’interno delle scuole. Non è detto che chiunque possa assolvere tale incarico, conclude Snals.