Governo e sindacati hanno raggiunto l’accordo sul rinnovo del contratto, e quindi anche sugli aumenti di stipendio e gli arretrati. Presto docenti e personale ATA potranno ricevere entrambi. L’accordo è limitato all’aspetto economico, mentre per l’aspetto normativo si rimanda al 2023. L’obiettivo è, come anticipato dal ministro Valditara, permettere al personale scolastico di ricevere le somme aggiuntive già a Natale.
Aumenti stipendi ed arretrati: quando e quanto?
Sono 2,21 miliardi i soldi stanziati per aumenti ed arretrati, suddivisi così: 89 milioni per la retribuzione fissa e 100 milioni una tantum utilizzati anche per liquidare entro la fine dell’anno gli arretrati, che ammonteranno a circa 3mila euro (in media, che netti dovrebbero essere circa 2500 euro). L’aumento medio (tra docenti e ATA) è pari a 105 euro lordi, che da gennaio diventeranno 123 euro lordi. Si attendono risorse aggiuntive nel successivo accordo previsto per il 2023 (il ministro si è impegnato a reperire circa 300 milioni di euro nella prossima legge di Bilancio).
L’importo spettante varia in base all’anzianità. Più è altro il gradone stipendiale a cui si appartiene, maggiore è l’aumento. Anche fra gradi diversi di scuola ci saranno differenze di importi. A tal proposito ricordiamo che gli scatti di anzianità sono sei (da 0 a oltre 35 anni). I gradi di scuola sono quattro:
- infanzia e primaria,
- secondaria di primo grado,
- secondaria di secondo grado (personale diplomato),
- secondaria di secondo grado (personale laureato).
E’ necessario presentare domanda?
Non è necessario presentare alcuna domanda per ricevere aumento di stipendio ed arretrati. Tutto avverrà in automatico, senza la necessità di fare nulla. Il pagamento avverrà tramite un’emissione speciale, prevista nel mese di dicembre. Abbiamo chiesto al nostro pubblico di dirci se erano soddisfatti degli importi contenuti ma ottenuti subito. L’esito del nostro sondaggio potete consultarlo qui.