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Parola bonus

Negli scorsi giorni il Consiglio dei ministri ha approvato la bozza della Legge di Bilancio 2023 per un valore complessivo di 35 miliardi di euro con all’interno le misure destinate in primo luogo a pensioni e caro bollette; ma vediamo in generale quali sono tutti i bonus finanziati per il prossimo anno.

Bonus 2023

Come abbiamo anticipato, il Consiglio dei ministri ha varato una manovra finanziaria del valore di 35 miliardi di euro. All’interno è prevista una serie di bonus destinati ad aiutare le famiglie italiane in difficoltà a causa dell’inflazione. In particolare, per il prossimo anno sarà possibile usufruire di:

  • bonus bollette: è stato prorogato per il primo trimestre del 2023 con un aumento della soglia che passa da 12 mila euro di Isee a 15 mila euro. Rimane invece fisso il tetto di 20 mila euro per le famiglie numerose;
  • carta risparmio: destinata sempre ai redditi fino a 15 mila euro l’anno, è gestita dai Comuni ed è riservata all’acquisto di beni di prima necessità. Si ricorda che potrà essere utilizzata nei punti vendita che aderiscono all’iniziativa;
  • bonus gemelli: è un sostegno destinato alle famiglie con gemelli, che consiste in un bonus speciale di 100 euro fino ai 3 anni di vita;
  • bonus tv e decoder: il ministero dello Sviluppo economico ha  proposto il rifinanziamento della misura con 100 milioni di euro, ma non è ancora chiaro se l’incentivo sarà riconfermato o meno. Ad ogni modo, l’obiettivo sarebbe quello di erogare un solo contributo per nucleo familiare pari al 20% della spesa, nel limite di 100 euro, per l’acquisto di Tv con rottamazione e di un contributo pari a 30 euro per i nuclei familiari con Isee fino a 20 mila euro o pari al prezzo di vendita, se inferiore, per l’acquisto di apparecchi televisivi senza rottamazione o di decoder;
  • IVA per prodotti dell’infanzia: viene ridotta dal 10 al 5 per cento l’aliquota ordinaria IVA sui prodotti per l’infanzia. Stesso discorso per gli assorbenti.  

Bonus per le pensioni

Per quanto riguarda le pensioni, nel 2023 si avranno una serie di agevolazioni tra cui:

  • una decontribuzione del 10%: chi resta al lavoro anche dopo il raggiungimento dei 41 anni di contributi per la pensione riceve una decontribuzione del 10% sullo stipendio;
  • un incremento delle pensioni minime: oltre alla rivalutazione del 7,3%, le pensioni minime andranno incontro ad un ulteriore aumento.