Un anno fa eravamo nel bel mezzo di green pass e obbligo vaccinale. Le categorie lavorative tenute a vaccinarsi contro il Covid, pena la sospensione dal lavoro, erano il personale sanitario e il personale scolastico, oltre ai militari e alle forze di polizia.

Da allora la situazione è cambiata, e tutti gli inadempienti sono potuti rientrare al lavoro. Continua però l’iter dei ricorsi in ogni sede giudiziaria, dal Tar, al Tribunale del lavoro, alla Corte di Giustizia Europea. E ora è attesa per mercoledì 30 novembre 2022 la pronuncia della Corte Costituzionale.

Quali temi dovrà affrontare la Corte Costituzionale

Tra pochi giorni la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi sulla conformità dell’obbligo vaccinale al dettato costituzionale. Sono infatti dodici gli articoli contestati.

Sarà inoltre l’occasione per valutare se è stato corretta la privazione per migliaia di dipendenti anche dello stipendio o dell’assegno alimentare.

Il 30 novembre dunque, attraverso un’udienza pubblica, la Corte si esprimerà sulle 15 ordinanze rimesse dai tribunali del lavoro di Padova, Brescia e Catani, nonché da quelli amministrativi di tutta Italia, tra cui il Tar della Lombardia, del Lazio e il CGA Sicilia.

Anief al fianco di 4 mila dipendenti scolastici

L’unica sigla sindacale ad aver avviato ricorsi e a costituirsi in giudizio a tutela del personale scolastico non vaccinato e sospeso è stata l’Anief, che vanta 4 mila ricorrenti tra docenti, personale ATA ed educatori.

Ciò che, a tal proposito, ha voluto sottolineare Marcello Pacifico, presidente Anief, è come l’obbligo vaccinale in altri Paesi sia stato “dichiarato incostituzionale e sospeso prima ancora della sua attuazione”. E tutto questo farebbe ancora più specie se pensiamo al nostro contesto scolastico, in cui nulla è stato messo in campo per ovviare, soprattutto durante la pandemia, al problema delle classi pollaio e della ventilazione nelle aule.

Non resta dunque che attendere il verdetto della Corte Costituzionale, che sarà successivamente seguito dalla decisione della Corte di Giustizia Europea, di cui però non conosciamo ancora la data.