L’articolo 100, comma 1 della Legge di Bilancio indica le misure prese su istruzione e merito. Prevede che venga istituito un fondo gestito dal Ministero, da destinare alla valorizzazione del personale scolastico impegnato in attività di:

  • orientamento,
  • inclusione
  • contrasto alla dispersione scolastica.

In queste attività sono incluse quelle svolte in attuazione del PNRR.

Il Fondo per il merito in LdB

Il fondo destinato al merito e alla valorizzazione del personale ha una dotazione iniziale per il 2023 di 150 milioni di euro. I criteri di utilizzo saranno definiti con decreto del MIM (Ministero Istruzione e Merito), dopo aver sentito i sindacati. Al comma 2 si attribuisce ai revisori dei conti delle istituzioni scolastiche il compito di attestare l’assolvimento degli obblighi di pubblicazione previsti dall’articolo 14 del DLgs 150/09, motivo per cui una quota del Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche (4,2 milioni di euro) viene destinata ad incrementare i compensi dei revisori dei conti. Vedi anche l’emolumento accessorio.

Il commento della FLC CGIL

Il sindacato FLC CGIL commenta la misura con queste parole: “Le risorse stanziate non sono adeguate a riconoscere l’incremento dei carichi di lavoro di tutto il personale docente e ATA anche in applicazione delle disposizioni previste dal PNRR. Inoltre non si condivide che risorse, destinate a riconoscere il lavoro del personale scolastico, siano gestite autonomamente dal Ministero dell’Istruzione e del Merito sottraendole alla regolazione contrattuale che è la sede preposta a definire il trattamento economico in relazione alla prestazione lavorativa. E ciò in aperta violazione del TU 165/01 che devolve alla contrattazione l’uso e la destinazione del salario accessorio destinato al personale.

Infine la disposizione non rispetta gli impegni assunti dal Ministro Valditara con l’Accordo sottoscritto lo scorso 10 novembre con le organizzazioni sindacali in cui si prefigurava uno stanziamento aggiuntivo da destinare alla retribuzione tabellare del personale scolastico e non all’istituzione di un nuovo fondo per la valorizzazione.

È condivisibile invece la previsione di attribuire ai revisori dei conti delle scuole il compito di attestare l’assolvimento degli obblighi di pubblicazione di cui al DLgs 150/09 anche perché non è funzionale, come attualmente previsto, affidare tale compito ai dirigenti scolastici che essendo tenuti ad adempiere agli obblighi di trasparenza, non possono adempiere anche alla verifica dell’avvenuta pubblicazione”.