pensioni 2023
Pensionati

Con l’esame in commissione alla Camera, la Legge di Bilancio si appresta a subire ulteriori modifiche su diversi fronti. In particolare, su ciò che riguarda le pensioni minime e la revisione dei requisiti di Opzione donna, la misura di anticipo pensionistico riservata alle lavoratrici.

Legge di Bilancio: le modifiche alla manovra

Dopo l’incontro fra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i capigruppo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, la Legge di Bilancio 2023 potrebbe subire ulteriori modifiche per ciò che concerne la tregua fiscale, il Superbonus, le misure per le imprese, il Pos obbligatorio, il taglio del cuneo fiscale, il Reddito di cittadinanza e soprattutto le pensioni anticipate. Vediamo, quindi, che cosa potrebbe ancora cambiare nello specifico sul fronte pensionistico.

Come potrebbero ancora cambiare le pensioni

Fra le questioni irrisolte e che preoccupano ancora la maggioranza ci sono innanzitutto le pensioni. Forza Italia, in particolare, preme affinché ci sia un ulteriore aumento delle pensioni minime in modo tale da portarle ad almeno 600 euro. La Lega, invece, insiste su una revisione della nuova versione di Opzione donna.

Al momento, infatti, il Governo avrebbe proposto l’uscita anticipata per le lavoratrici con 35 anni di contributi e 60 anni di età. Per le madri il requisito anagrafico scende a 59 e a 58 anni a seconda che si abbiano uno o due figli. L’intenzione, però, sarebbe quella di eliminare perlomeno il requisito dei figli. Rimarrebbe tuttavia il problema delle tre categorie beneficiarie della misura, vale a dire le caregiver, le lavoratrici con un’invalidità pari ad almeno il 74% e le lavoratrici licenziate o che sono impiegate in un’azienda in crisi. Ad ogni modo, per saperne di più bisognerà aspettare un emendamento del Governo.