Disabilità a scuola
Disabilità a scuola

Francesco è uno studente di 19 anni dell’Istituto alberghiero di Monserrato (Cagliari). Il giovane è costretto ad assentarsi da scuola in quanto manca l’assistente scolastico. La madre di Francesco ha presentato una denuncia ai Carabinieri, sfinita da una situazione che si sta trascinando, ormai, da diversi anni. La donna ha parlato di questa incresciosa vicenda al quotidiano ‘Repubblica’ di oggi, giovedì 8 dicembre.

Studente disabile non può andare alla toilette perché manca l’assistenza, denuncia della madre ai Carabinieri

Sara, la madre di Francesco, ha raccontato le varie vicissitudini degli ultimi anni. ‘È dal primo anno delle superiori che dipendiamo dall’assistente indicato dalla dirigente della scuola – ha spiegato la donna – E quando, per qualsiasi motivo, questa persona non è presente, devo intervenire io. Quel venerdì, però, non ho potuto accorrere appena sono stata chiamata, perché il più piccolo dei miei quattro figli aveva la febbre. Quando sono arrivata e ho visto Francesco provato e mortificato, non ce l’ho fatta e ho chiamato i carabinieri‘. 

Sara ha raccontato che Francesco è rimasto a casa per 3 giorni: ‘Mi amareggia che nessuno, né la dirigente né i prof, abbia espresso a Francesco solidarietà, neanche informalmente’. Francesco ha scelto quella scuola in quanto entusiasta di quanto presentato all’Open Day. Dopo l’iscrizione, però, la dirigente ha scoperto la disabilità del giovane, facendo presente in maniera chiara che la scuola non era attrezzata per affrontare situazioni come la sua e che sarebbe stato meglio per Francesco cambiare istituto.

Sara è andata avanti nella sua battaglia, nonostante il banco adattato per suo figlio non sia mai arrivato. ‘La tastiera che gli consente di usare il pc l’abbiamo comprata noi – ha dichiarato la madre di Francesco – dalla scuola abbiamo, con grande fatica, ottenuto che fosse individuato un accompagnatore per aiutare Francesco ad andare alla toilette‘. 

La donna ha spiegato a ‘Repubblica’ i motivi per i quali si è rivolta ai Carabinieri: ‘Quando ho visto il suo viso, quella mattina, il suo sguardo sofferente mentre aspettava da due ore che io arrivassi per aiutarlo, sono andata su tutte le furie: stavano togliendo a mio figlio anche la dignità e questo non posso consentirlo’. I compagni di scuola si sono stretti intorno a lui, rivendicando il diritto degli studenti con disabilità a poter frequentare le lezioni.