Rossano Sasso
Rossano Sasso

Rossano Sasso, deputato della Lega ed ex sottosegretario all’Istruzione, sulla propria pagina Facebook commenta la polemica sulla proposta di avere stipendi differenziati tra docenti che lavorano al Nord e docenti che lavorano al Sud. La proposta, fatta dal ministro Valditara, ha suscitato un vespaio tra sindacati e forze polemiche e a portato tutti a chiedersi se è giusto o meno differenziare le remunerazioni in città con costi di vita diversi. Sasso spiega la sua posizione.

Stipendi più alti al Nord: perché è corretto?

Sasso scrive un commento sulla propria pagina social per spiegare perché l’idea di differenziare gli stipendi è valida. Inizia con una considerazione: “1300 euro è lo stipendio iniziale di un docente italiano. Vivere con 1300 euro a Milano è diverso rispetto a vivere con 1300 euro a Bari, chi lo nega non è intellettualmente onesto. Pensare di pagare di più chi lavora in aree del Paese in cui il costo della vita è più alto non è sbagliato“.

Poi aggiunge: “A Giuseppe Conte e a tutti i sinistri che accusano la Lega e il Ministro Valditara di voler pagare di più gli insegnanti che lavorano al Nord, ricordo umilmente che sono soprattutto docenti meridionali quelli che lavorano lì e che soffrono particolarmente il costo della vita da fuorisede. Proprio non ci arrivano.

Il contratto collettivo nazionale di categoria degli insegnanti è uguale per tutti e rimarrà tale, eventuali aumenti potrebbero essere materia di interesse delle regioni: informo il leader del m5s che ad esempio gli insegnanti che lavorano in Trentino Alto Adige, già da anni guadagnano di più rispetto ai colleghi che lavorano in altre regioni e non ricordo prese di posizione o comunicati stampa dei grillini contro queste “gabbie salariali. Grazie alla autonomia ciascuna regione potrebbe integrare lo stipendio di un docente come meglio crede. Io questa la considero una opportunità, non un problema.”

Infine rivendico con orgoglio il fatto che grazie al Ministro Valditara appena un mese fa abbiamo aumentato lo stipendio di circa 100 euro a tutti gli insegnanti, assegnando loro anche un assegno di 2000 euro circa di arretrati. Roba che pd e m5s in anni di Governo non sono mai riusciti a fare. Al PD che ha bloccato gli scatti stipendiali nel 2013 ai docenti con la firma di Enrico Letta suggerirei di tacere; al M5S che col Ministro Azzolina ha affossato i precari e ha speso centinaia di milioni di euro in banchi a rotelle consiglierei di riflettere prima di aprire bocca sulla scuola“.