Sostegno, gli ultimi dati relativi alle supplenze su cattedre di sostegno sono disarmanti: sono oltre 111mila i posti, un numero che, ormai, supera la metà dell’organico utilizzato se si pensa che la dotazione organica autorizzata per i ruoli di sostegno è pari a 117.170 unità . Il sindacato Anief ritiene che sia giunto il momento di cambiare sistema per dare una risposta immediata sul reclutamento e per tutelare, soprattutto, il diritto allo studio.
Sostegno, Anief: ‘Bisogna cambiare le regole sul reclutamento, numero impressionante di posti in deroga’
Anief non può far altro che mettere in evidenza il fallimento delle politiche adottate sul sostegno se si considera la percentuale del personale docente assunto a livello nazionale: sulla base degli ultimi dati ufficiali forniti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, risulta che, attualmente, i docenti di ruolo sono appena il 43,7%, mentre nell’anno scolastico 2001/02 erano ben il 60,8%. Di conseguenza, l’aumento netto di docenti supplenti, spesso non specializzati, si attesta tra il 15% e il 20%.
‘Due terzi dei docenti supplenti insegnano senza specializzazione’
Il presidente Anief, Marcello Pacifico, a proposito della drammatica situazione del sostegno, ha sottolineato come, sempre secondo gli ultimi dati ufficiali, due terzi dei docenti supplenti insegnano senza specializzazione mentre i posti banditi nell’ultimo ciclo TFA (il settimo) sono appena 25.874.Â
Il leader sindacale ha sottolineato come il ‘numero programmato non sia tanto programmato’ se si considera il fatto che, a fronte del sessanta per cento delle supplenze assegnate alla scuola primaria e dell’infanzia, nell’ultimo ciclo TFA sostegno soltanto il trenta per cento dei posti è stato assegnato a questo ciclo, ovvero 8 mila posti su 25 mila.Â
Anief chiede trasformazione in organico di diritto di tutti i posti in deroga pluriennali
In ragione di quanto spiegato, Anief ritiene che sia quanto mai necessario adottare una soluzione che consenta la trasformazione in organico di diritto di tutti i posti in deroga pluriennali, creando così le condizioni per assumere tutto il personale sui posti vacanti, con titolo di specializzazione universitario già conseguito o da conseguire tramite corso ‘ad hoc’.Â