Stato e concorsi
Stato e concorsi

Nelle ultime settimane sta tornando alla ribalta la questione del doppio canale di reclutamento, tramite il quale continuare ad utilizzare le graduatorie scaturite dai concorsi ma parallelamente alle Gps, colme di insegnanti precari con anni di servizio alle spalle e, con riferimento alla prima fascia, in possesso anche di abilitazione.

Va precisato che se questa strada passasse, le Gae, laddove ancora esistenti, non verrebbero soppiantate, ma continuerebbero ad essere utilizzate sia per il ruolo sia per l’attribuzione dei contratti di supplenza a tempo determinato. L’esaurimento delle Gae si è registrato negli ultimi anni soprattutto al Nord per gran parte delle classi di concorso, e sarebbe quindi soprattutto in questa zona che i precari potrebbero giovare dell’eventuale reclutamento dalle Gps.

Ma davvero lo Stato sarà disposto a rinunciare (provvisoriamente) alle entrate provenienti dai bandi dei concorsi pubblici?

Decisiva questa settimana

Come è stato sottolineato dal Senatore leghista Mario Piattoni e anche dal sindacato Anief, da anni sostenitore del doppio canale di reclutamento, una risposta decisiva arriverà entro la settimana. La Commissione Ue dovrà infatti decidere circa la percorribilità della proposta presentata dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, e in caso di esito positivo entrerà probabilmente in un decreto PNRR già entro il 10 febbraio.

Le assunzioni in ruolo dalle Gps potrebbero così essere operative già nel 2023, ma riguarderanno solo la scuola secondaria con questa procedura transitoria.

Il flop dei concorsi che hanno arricchito lo Stato

La strada dei concorsi è stata da più fronti giudicata un flop, con un incremento esponenziale del precariato. Eppure i governi che si sono succeduti negli ultimi tempi hanno voluto puntare solo su questa strada per poter condurre all’agognato ruolo, rigettando più volte il ritorno al doppio canale.

Facendo a questo punto una considerazione, si potrebbe pensare che stessero più a cuore gli introiti rispetto alla stabilizzazione dei docenti precari. Se consideriamo ad esempio il concorso ordinario della scuola secondaria del 2020, si parla di 430.585 mila domande presentate. E se pensiamo che la tassa sui concorsi va dai 10 ai 40 euro, i conti sono presto fatti: si superano i 4 milioni di euro entrati nelle casse dello Stato.