Medicina
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Lo scorso 25 gennaio il Ministero dell’Università e della Ricerca ha aperto ufficialmente il confronto per apportare una serie di cambiamenti al test d’ingresso di medicina ed eliminare eventualmente il sistema del numero chiuso. Un obiettivo finalizzato soprattutto a far fronte all’attuale carenza di personale medico-sanitario.

Test Medicina: cambiamenti in arrivo

Come precedentemente anticipato, il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, dopo aver manifestato la volontà di ripensare il meccanismo d’accesso alla facoltà di Medicina, tenendo in considerazione il reale fabbisogno di medici e sanitari del nostro Paese, ha ufficialmente dato inizio al tavolo di confronto. La prima riunione in merito si è tenuta presso la sede del MUR, con l’obiettivo di adeguare capacità e offerta al fabbisogno.  

“Oggi avviamo un percorso importante” ha dichiarato la Bernini. “I temi da affrontare sono tanti e lo faremo anche aprendoci all’ascolto di tutte le parti interessate. Ma siamo determinati a trovare ragionevoli possibili soluzioni in tempi rapidi, per coniugare le esigenze del presente con i bisogni del futuro” ha aggiunto subito dopo. Insomma, il ministro sembrerebbe proprio essere intenzionato a portare avanti il restyling del test d’ingresso di Medicina già avviato dal suo predecessore Maria Cristina Messa.

La carenza di medici in Italia

Stando ai dati forniti della Federazione CIMO-FESMED, in Italia mancherebbero all’incirca 29.000 fra medici ed operatori sanitari. Un numero destinato a salire ulteriormente nel corso dei prossimi anni a causa dei pensionamenti, della fuga di cervelli verso l’estero e della volontà di numerosi professionisti di sperimentare percorsi alternativi come la libera professione. Inoltre, tra il 2010 e il 2020 nel nostro Paese hanno chiuso 111 ospedali e 113 pronto soccorso e sono stati tagliati 37.000 posti letto. Una situazione inasprita ovviamente anche dalla pandemia. Ecco perché è ormai diventato inevitabile ripensare la facoltà di Medicina per cercare di adeguare domanda e offerta di medici al fabbisogno del Paese.