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Stipendi docenti e personale Ata, il grave problema legato all’aumento del costo della vita sta letteralmente falcidiando le non adeguate retribuzioni del personale scolastico. Anche il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, lo ha sottolineato durante un Question time tenuto alla Camera dei deputati. Occorre che il governo intervenga subito, trovando al più presto nuove risorse.

Stipendi docenti e ATA, l’inflazione sta ‘mangiando’ le retribuzioni del personale scolastico

Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, pur sottolineando il recente aumento di 124 euro, ha ammesso che tale incremento è insufficiente. Valditara ha citato l’esempio di Roma dove il costo della vita è molto caro e ad un insegnante di scuola primaria, alla fine, restano, in media, 150 euro se si considera il costo della spesa e dell’affitto. 

Valditara su stipendi differenziati: ‘Il contratto nazionale non verrà modificato’

In merito alla questione degli stipendi differenziati, Valditara ha sottolineato, ancora una volta, come le sue dichiarazioni siano state strumentalizzate: ‘Il contratto nazionale non verrà modificato – ha assicurato il ministro – ma la richiesta delle Regioni è quella di garantire equità nei salari per i dipendenti che vivono in aree con un costo della vita più alto, indipendentemente dalla posizione geografica.’

Sull’assoluta insufficienza degli stipendi del personale docente e ATA, è intervenuto il sindacato Anief che sottolinea come l’aumento dell’inflazione e della pressione fiscale abbia impoverito ulteriormente i dipendenti pubblici, in particolar modo il personale scolastico.

Gli stipendi, che sono già ampiamente inferiori rispetto alla media europea, vengono messi ulteriormente in crisi dall’aumento dei prezzi al consumo e dall’incremento delle tasse. 

Anief: ‘Il governo deve trovare risorse fresche’

Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ha rimarcato il fattore emergenza: ‘Se l’obiettivo è tutelare le retribuzioni dei dipendenti pubblici, dopo il CCNL sottoscritto in ritardo per la stagione precedente, allora il Governo deve trovare risorse fresche: solo così – aggiunge Pacifico – si potrà finanziare il rinnovo del contratto per il triennio 2022/2024. È vero, si tratti di miliardi, ma lo Stato non può fare diversamente: come si trovano per le spese militari e per altri comparti, vanno intercettati anche per l’Istruzione dei nostri giovani’.