Mercoledì 8 febbraio si terrà il nuovo incontro fra Governo e sindacati circa la Riforma pensioni che sarà introdotta a partire dal 2024. A tal proposito, che cosa potrebbe succedere a Quota 41 e ad Opzione donna? Le parole del ministro del Lavoro Marina Calderone.
Riforma Pensioni 2024: il futuro di Quota 41 e Opzione donna
Come precedentemente anticipato, Quota 103 è stata introdotta come misura ponte per il 2023 per cercare di arrivare entro l’anno prossimo ad una Riforma delle pensioni strutturale. A tal proposito, il Governo vorrebbe arrivare a Quota 41 secca, senza quindi limiti di età, entro la fine della legislatura. Un obiettivo condiviso anche dai sindacati. Tuttavia, rimarrebbero ancora dei dubbi circa la sostenibilità finanziaria della misura.
Un altro aspetto importante della Riforma sarà ovviamente Opzione donna che nella sua formulazione attuale ha lasciato molte lavoratrici insoddisfatte. Ad ogni modo, il ministro del Lavoro Marina Calderone in un’intervista rilasciata al Messaggero ha spiegato che l’Esecutivo continuerà il suo lavoro in direzione di “misure che garantiscano la semplificazione del sistema attuale” con “benefici pensionistici più chiari, razionali e stabili”.
Le parole del ministro Calderone
All’interno dell’intervista rilasciata al Messaggero il ministro del Lavoro Marina Calderone si è soffermata su uno dei punti principali della prossima Riforma delle pensioni: Quota 41. In particolare, la ministra ha assicurato che il Governo sta svolgendo tutte le opportune verifiche per assicurarsi che Quota 41 senza limiti di età sia sostenibile per le casse dello Stato. “Il limite per il pensionamento anticipato a Quota 41? La questione è presente nel confronto con le parti sociali e si faranno tutte le verifiche di sostenibilità necessarie” ha dichiarato la ministra.
Discorso analogo anche per Opzione donna, per cui si terrà conto oltre che della spesa pubblica anche “del numero di possibili adesioni”. Infine, per quanto riguarda i lavoratori fragili la Calderone ha assicurato che a loro “nulla sarà tolto” che “entro il primo gennaio 2024 arriverà un nuovo strumento di tutela più aderente alle loro esigenze”.