Nella mattina di lunedì 13 febbraio ha avuto luogo il posticipo dell’incontro fra Governo e sindacati che ci sarebbe dovuto essere la scorsa settimana a proposito della prossima Riforma delle pensioni. Tuttavia, per il momento non sembrerebbe esserci ancora un punto d’incontro sulle principali questioni da risolvere.
Pensioni: esito incontro Governo-sindacati del 13 febbraio
Si è concluso stamattina il secondo tavolo di confronto con i rappresentati sindacali di Cgil, Cisl e Uil sul tema pensionistico. Per ora non ci sarebbero particolari novità, se non una prima proposta per cercare di ampliare i beneficiari di Opzione donna dopo le ultime modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2023. Il Governo infatti, secondo quanto riportato dall’Ansa, starebbe valutando la possibilità di estendere i quattro mesi di anticipo per ogni figlio fino a un massimo di 12 mesi a tutte le forme pensionistiche per le donne. Un meccanismo al momento già previsto dalla riforma Dini solo per chi si trova nel sistema contributivo puro.
Nel concreto, una simile misura determinerebbe una spesa di 700 milioni in più. Motivo per cui la proposta sarebbe ancora al vaglio dei tecnici del Lavoro e Mef. Per quanto riguarda i giovani, si è discusso dell’allargamento dell’integrazione al minimo che ha come obiettivo una pensione contributiva di garanzia. Nessuna menzione, invece, su Quota 41.
La reazione dei sindacati
Al termine dell’incontro i sindacati si sono mostrati piuttosto negativi. Ad esprimere le maggiori perplessità sarebbero stati soprattutto Cgil e Uil. Per Cisl ci sarebbero, invece, i presupposti per l’inizio di un percorso costruttivo. In particolare, il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari, ha sottolineato la mancanza di risposte da parte del Governo al problema Opzione donna. “Se apriamo un tavolo e non riusciamo nemmeno a prendere un impegno su un intervento correttivo e limitato, ci chiediamo come si può affrontare una riforma più ampia a ambiziosa”. Ha dichiarato il rappresentante sindacale.
Analoga anche la posizione del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, il quale ha tuttavia riferito che l’Esecutivo “si è impegnato a modificare l’attuale norma e a darci risposta nelle prossime ore, nei prossimi giorni perché si stanno confrontando tra ministero del Lavoro e dell’Economia”. Un po’ più favorevole è il giudizio di Ignazio Ganga, segretario confederale Cisl: “Quello di oggi è l’inizio di un percorso e la nostra valutazione è positiva perché comunque abbiamo iniziato a ragionare nel dettaglio”. Per ora il Governo non sembrerebbe essere intenzionato a sbilanciarsi troppo sul futuro pensionistico. Bisognerà, quindi, attendere che vengano fissati i prossimi incontri.