Dopo quella per dipendenti e pensionati, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione a partire dallo scorso 10 febbraio la dichiarazione precompilata per le partite Iva. In questo modo, sarà possibile per 2,4 milioni fra imprese e professionisti visualizzare e scaricare il proprio modello con i dati riguardanti l’anno d’imposta 2022.
Dichiarazione precompilata partite Iva
L’Agenzia delle Entrate lo scorso 10 febbraio ha reso disponibile la dichiarazione precompilata anche per le partita Iva e dal 15 febbraio sarà inoltre possibile modificare, integrare ed inviare il modello. Questa nuova funzionalità è presente nel portale Fatture e corrispettivi e permette di calcolare e pagare l’imposta ed eventualmente di inviare una dichiarazione correttiva o integrativa. In più, consente anche di riportare i dati precompilati nel proprio sistema gestionale.
“L’introduzione di questo nuovo servizio è un supporto concreto che l’Agenzia mette a disposizione di una significativa platea del tessuto economico e produttivo, in un’ottica di trasparenza e collaborazione”. Ha spiegato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate. “Un sistema fiscale più semplice e che funziona meglio è un investimento non solo per il sistema-Paese ma anche per le prossime generazioni”.
Come si visualizza e chi sono i destinatari
Per visualizzare la propria dichiarazione precompilata occorre entrare nel portale Fatture e corrispettivi e cercare la nuova sezione Dichiarazione annuale Iva. Da 15 febbraio, inoltre, si potrà procedere con la modifica, l’integrazione o l’invio della dichiarazione ed effettuare il pagamento dell’imposta con addebito diretto sul proprio conto o stampando l’F24 per effettuare il versamento secondo le modalità tradizionali.
Il servizio è rivolto a 2,4 milioni di imprese e lavoratori autonomi che rientrano nella platea definita dai provvedimenti delle Entrate dell’8 luglio 2021 e del 12 gennaio 2023. Vale a dire i soggetti passivi residenti in Italia che effettuano la liquidazione trimestrale, con esclusione di alcune categorie, come ad esempio i lavoratori dell’editoria, della vendita di beni usati e delle agenzie di viaggio. Sono stati, invece, inclusi nella platea dei destinatari i produttori agricoli e gli agriturismi.