concorso ordinario
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Concorso ordinario 2020, gli idonei della procedura concorsuale ordinaria hanno nuovamente posto la propria attenzione sulla riforma del reclutamento per la scuola secondaria e i concorsi in arrivo che dovrebbero portare a 70mila assunzioni. I docenti, in una nota informativa, si chiedono come mai ora si abbia tanta fretta di cambiare le carte in tavola.

Riforma reclutamento, la rabbia degli idonei del concorso ordinario

In un comunicato diffuso dagli idonei del concorso ordinario, viene sottolineato come i concorsi ordinari siano stati altamente selettivi. Viene sottolineato il paradossale contrasto tra i fondi del PNRR in arrivo che dovrebbero servire ad assumere nuovi docenti (che però non potranno essere o comunque lo saranno solo in parte gli idonei del concorso ordinario) e la disponibilità di graduatorie di merito ‘perfettamente valide, ottenute a seguito di un concorso tra i più selettivi di sempre’. 

Invece di facilitare l’immissione in ruolo di docenti che già sono risultati idonei con un concorso nazionale ordinario selettivo, si suppone che l’Unione Europea intenda ignorare questo percorso di selezione degli idonei, equiparando tali idonei a tutti gli altri precari con ‘evidente sperequazione tra percorsi di formazione e selezione completamente differenti’.

Gli idonei del concorso ordinario hanno sottolineato come i criteri per la valutazione di titoli e servizi siano ben diversi tra Graduatorie di Merito e Graduatorie Provinciali per le Supplenze. Ne deriva che molti candidati che hanno ottenuto un buon punteggio nella procedura concorsuale, si vedranno superare da colleghi inseriti nelle GPS che, al concorso, non hanno fatto altrettanto bene, ma che possono ‘vantare’ il merito di avere più titoli o una manciata di mesi di insegnamento in più.

Inoltre, le GM sono organizzate su base regionale mentre le GPS lo sono su base provinciale. Ci si chiede come si possa far combaciare queste due tipologie di graduatorie. La nota conclude sottolineando il fatto che sia assolutante avvilente l’ipotesi di dover sostenere nuove selezioni, l’idea di dover acquisire ulteriori crediti universitari, quando ad altre categorie di docenti non se ne richiedono altrettanti.

NOTA