Organico aggiuntivo
Organico aggiuntivo

Organico aggiuntivo personale docente e ATA, la bocciatura dell’emendamento al decreto legge Milleproroghe ha deluso profondamente i 50mila lavoratori appartenenti all’ex ‘organico Covid‘. Se si considera, infatti, che questo personale è stato assunto in un momento particolarmente delicato per la scuola, in piena emergenza sanitaria, messo in prima linea per contribuire al funzionamento della stragrande maggioranza degli istituti scolastici nazionali, la questione merita più che una riflessione.

Organico aggiuntivo personale docente e ATA, Anief: ‘Una decisione in palese contrasto con il progetto PNRR’

In una nota informativa diffusa dal sindacato Anief, viene messo in risalto una questione che assume risvolti drammatici tanto più se si considera il paradosso che stanno vivendo 50mila lavoratori, assunti in piena pandemia e poi ‘scaricati’ senza un minimo di considerazione, nonostante le promesse del governo
Per di più, dopo la bocciatura dell’emendamento al decreto legge Milleproroghe proposto dal sindacato di Marcello Pacifico, anche nel decreto PNRR non sembra esservi traccia di un possibile provvedimento riguardante il reintegro.

Senza il personale aggiuntivo docente e ATA non si possono realizzare i progetti legati al PNRR

Il presidente Anief sottolinea come la decisione presa in ambito parlamentare sia in palese contrasto rispetto contrasto rispetto a quanto stabilito nei progetti del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Perché si può dire questo? ‘Perché questo personale, docente e Ata, è davvero necessario per portare in porto i tanti progetti finanziati dalla stessa Unione europea – spiega Marcello Pacifico – era necessario farlo con il decreto dedicato proprio al Piano nazionale di ripresa e resilienza, come abbiamo proposto come Anief attraverso uno specifico emendamento. 

Anief: ‘Noi non ci arrendiamo’

‘Questo non è accaduto – si rammarica il presidente Anief – nonostante numerosi parlamentari avessero espresso pubblicamente il loro appoggio a questa modifica necessaria. Noi comunque non ci arrendiamo. E siamo anche convinti – conclude Pacifico – che chi si è opposto al provvedimento dovrà ora fornire più di qualche spiegazione’.