Assegno unico e universale per i figli per il mese di marzo 2023, previsti aumenti ma non per tutti. Infatti, chi non ha provveduto ad aggiornare l’ISEE dovrà accontentarsi dell’importo minimo. Nel mese di marzo saranno erogati gli arretrati di gennaio, in riferimento alla rivalutazione della prestazione in base all’inflazione, e alle maggiorazioni introdotte dal governo Meloni nell’ultima legge di Bilancio.
Assegno unico marzo 2023, niente aumento per chi non ha ancora aggiornato l’ISEE
In merito agli aumenti previsti per l’assegno unico ed universale per i figli, chi non ha provveduto ad aggiornare l’Indicatore della situazione economica equivalente riceverà, a marzo, poco più di 50 euro. Quest’anno, l’INPS ha già ricevuto, complessivamente, 7 milioni di Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) con i dati per il rilascio del nuovo ISEE. Sono circa 4 milioni e mezzo, invece, i nuclei familiari che, lo scorso anno, hanno richiesto l’assegno unico universale per i figli, provvedendo ad integrare alla domanda la Dichiarazione sostitutiva unica.
C’era tempo sino ad oggi, martedì 28 febbraio, per inviare all’INPS una nuova DSU: secondo una stima, sarebbero circa 900mila i ritardatari che ora rischiano di trovarsi un assegno decurtato nel prossimo mese di marzo.
In ogni caso, i ritardatari avranno tempo fino alla fine di giugno per correre ai ripari. Se da una parte chi non ha ancora aggiornato il proprio ISEE, riceverà a marzo solamente 54 euro per ogni figlio (per effetto della rivalutazione la quota minima è passata da 50 a 54 euro), dall’altra parte non perderà il diritto agli arretrati, a condizione che provveda ad aggiornare il proprio ISEE entro il mese di giugno. Dopo tale data, i ritardatari potranno percepire l’importo corretto a partire dal mese successivo all’invio della DSU.