Mobilità docenti 2023
Mobilità scuola

Con l’incontro di ieri, 1° marzo, si è conclusa la trattativa, durata mesi, tra Ministero dell’istruzione e del Merito e sindacati per il rinnovo del CCNI 2022/25: in realtà, il tutto si è concluso con un accordo a metà, in quanto le sigle sindacali non sono del tutto soddisfatte del risultato raggiunto. Il malcontento permane in merito ai vincoli triennali che permangono per alcuni insegnanti: in particolare, i neo assunti in ruolo lo scorso settembre 2022 potranno prendere parte alla mobilità docenti 2023? Vediamo insieme cosa si è deciso.

I neo assunti a settembre 2022 partecipano con ‘riserva’ alla mobilità docenti 2023

Come sappiamo, il Ministro Valditara ha firmato l’ordinanza ministeriale che sarà pubblicata nelle prossime ore e, in base a questa, verrà disciplinata la mobilità docenti 2023. Nonostante il mancato raggiungimento di un pieno accordo, il Ministero ha congelato ogni integrazione al testo del CCNI vigente al fine di accelerare il cronoprogramma e far fronte ai tempi stretti necessari per lo svolgimento di tutta la procedura.

I docenti neo immessi in ruolo possono presentare domanda di trasferimento per il prossimo anno scolastico 2023/24? Come ha riportato il sindacato FLC CGIL, si è prevista ‘l’inclusione dei docenti neo-assunti 2022/2023 tra i destinatari dei trasferimenti 2023/2024, condizionando, però, la convalida della domanda all’entrata in vigore di un chiarimento legislativo’.

L’Amministrazione, pertanto, ha inserito una parziale limitazione per questi docenti che potranno presentare domanda di trasferimento, ma con una sorta di ‘riserva’ in attesa che un eventuale intervento legislativo ne sospenda il blocco, solo in riferimento all’a.s. 2023/24. Qualora questo provvedimento non dovesse arrivare, non potranno partecipare alla procedura e rimarebbero sottoposti al vincolo triennale.

Il parere dei sindacati

Le sigle sindacali hanno mostrato disappunto verso la partecipazione con riserva dei neo immessi alla mobilità docenti 2023. Per la FLC CGIL, “Non è accettabile la proposta di sottoscrivere la modifica del CCNI acquisendo l’apertura per i neo-assunti, ma subordinandola all’intervento chiarificatore: i diritti non sono soggetti a condizione e devono essere esigibili senza rinvio a fatti esterni ad essi”.

Pertanto, “Anche per la mobilità 2023, purtroppo, restano ancora irrisolte troppe problematiche – ha commentato ancora Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief –, questa è un’altra occasione persa per fare giustizia”.