Mentre proseguono i lavori a proposito della prossima Riforma pensioni, anche il presidente Inps Pasquale Tridico è recentemente tornato a parlare di questo argomento avanzando una nuova proposta che possa tenere conto delle differenze esistenti fra le varie mansioni lavorative.
Riforma pensioni: la proposta Inps
Secondo alcune fonti online e secondo quanto riportato anche dal gruppo Facebook Comitato Opzione Donna Social (CODS), sembra proprio che l’incontro tra Governo e sindacati sul tema pensionistico che si sarebbe dovuto tenere lo scorso 28 febbraio non abbia avuto luogo. Al momento non sappiamo a quando sarà posticipato, ma nel frattempo anche il presidente Inps Pasquale Tridico è tornato a parlare dell’argomento.
A tal proposito, Tridico ha avanzato la proposta già formulata in passato di “Differenziare l’età di pensionamento in base al lavoro”. In questo modo, la flessibilità in uscita non sarebbe più legata ai contributi versati o all’età anagrafica, ma alla gravosità delle mansioni svolte. In più, bisognerebbe anche prendere in considerazione i diversi tipi di carriere, quelle stabili e continue da un lato a quelle precarie e discontinue dall’altro.
Le questioni connesse al tema pensionistico
Il presidente Inps ha poi messo in evidenza come il futuro delle pensioni sia strettamente legato ad altre questioni fondamentali per il nostro Paese. Tra queste vi sono la necessità di aumentare il numero di lavoratori e l’importanza di migliorare la qualità del lavoro. “Il tasso di occupazione decide la sostenibilità del sistema pensionistico di oggi e l’equilibrio delle pensioni di domani” ha spiegato. L’altra variabile da tenere presente è infine la retribuzione. In quest’ottica andrebbe, infatti, rivisto l’importo minimo (1,5 volte l’assegno sociale) che permette ai contributivi puri di accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni.