Dipendenti statali, premi in arrivo con i corsi formazione. A stabilirlo è una bozza di direttiva che il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, invierà nei prossimi giorni a tutte le amministrazioni. In buona sostanza, la partecipazione ai corsi entrerà a far parte della valutazione individuale: di conseguenza, andrà a pesare anche sulla corresponsione dei premi. Oltre ciò, il raggiungimento degli obiettivi formativi sarà importante anche ‘ai fini delle progressioni professionali all’interno della stessa area e fra le aree e qualifiche diverse’.
Dipendenti statali, in arrivo atto di indirizzo del ministro Zangrillo: premi in arrivo con i corsi di formazione
Il governo Meloni, dunque, sta provando a spingere sull’acceleratore per quanto riguarda la formazione dei dipendenti pubblici. Secondo quanto anticipato dal quotidiano economico ‘Il Messaggero’ di oggi, lunedì 6 marzo 2023, la bozza dell’atto di indirizzo del ministro Zangrillo prevede, sulla scia di quanto già indicato dall’ex ministro, Renato Brunetta, che la formazione debba partire dalle competenze digitali.
Il Dipartimento della Funzione pubblica ha lanciato una piattaforma di nome Syllabus, per la formazione digitale dei dipendenti pubblici. Gli impiegati delle amministrazioni possono effettuare un test di accesso al fine di poter valutare le proprie competenze digitali, potendo così accedere ad un corso on line per salire di livello. Entro il prossimo 30 giugno, secondo la direttiva predisposta dal ministro Zangrillo, le amministrazioni che ancora non hanno aderito al progetto dovranno registrarsi sulla piattaforma. Entro 6 mesi dall’iscrizione a Syllabus, le amministrazioni dovranno erogare le attività di formazione digitale ad almeno il 30 per cento del personale.
È opportuno precisare che ciascun dipendente potrà scegliere se proseguire nel percorso di miglioramento fino ad arrivare ad un livello ‘avanzato’. Oltre alle competenze digitali, la formazione riguarderà un’altra materia fondamentale come la transizione ecologica. L’obiettivo finale, come spiega ‘Il Messaggero’, resta quello di un piano incisivo di formazione dei dipendenti pubblici.
Nell’atto di indirizzo si legge: ‘Qualsiasi organizzazione, per essere in linea con i tempi e rispondere ai mutamenti culturali e tecnologici della società, deve investire sulle competenze attraverso una adeguata formazione del personale pubblico’. Visto che questa formazione, negli ultimi anni, non c’è stata a motivo della cosiddetta ‘spending review‘, l’aspetto relativo alla formazione deve ripartire, dando la possibilità di una crescita professionale legata alle capacità e alla formazione.