Il leader sindacale Anief, Marcello Pacifico
Il leader sindacale Anief, Marcello Pacifico

Secondo Galimberti, la soluzione alla mancata motivazione per la scuola degli studenti sarebbe lasciare nel precariato i docenti. Non esistendo la professione dell’insegnante, questi ultimi potrebbero essere sospesi dall’insegnamento. Una riflessione tanto distorta quanto confusa, se la soluzione alle difficoltà di apprendimento, motivazione, amore per la formazione e l’istruzione, sia eliminare l’unico soggetto in grado di far nascere, alimentare e far crescere proprio queste qualità nella mente di ragazzi e ragazze. Abbiamo ritenuto per quanto particolarmente interessante riportare le parole di Marcello Pacifico, Presidente nazionale dell’Anief, il quale esordisce primariamente ricordando che al momento si lotta per la stabilizzazione dei docenti, mentre alcuni si divertono a screditare il ruolo del personale della scuola.

Galimberti: ‘Precari a vita’ e Pacifico (Anief) risponde ‘Certe posizioni si commentano da sole’

Sono riportate in un comunicato di ieri 6 marzo 2023 le riflessioni di Pacifico sulle parole di Umberto Galimberti in materia di stabilizzazione dei docenti, che dovrebbero rimanere tutti precari, in modo che ‘trovandosi senza posto, cattedra, o professionalità’, possano essere cacciati dalla scuola, soprattutto quelli che ritiene inadatti a svolgere il ruolo di docenti, anche se non si spiega bene quali sarebbero i requisiti ‘negativi’ per poter ‘sospendere un insegnante considerato non adatto al ruolo che ricopre, e per il quale ha una laurea, un’abilitazione, anni di servizio; magari ancora ha vinto un concorso e attende l’immissione in ruolo.  Non viene effettivamente esplicitato ma Pacifico, nel sito Anief, dichiara proprio che ‘certe posizioni si commentano da sole’ e che ‘invece di stabilizzare il personale della scuola, c’è chi si diverte a screditarlo’.

Secondo la teoria di Galimberti, gli studenti non hanno motivazione nello studio in quanto nella scuola non trovano nutrimento per la loro passione a causa del disinteresse emotivo e intellettuale degli insegnanti. Dunque la causa delle difficoltà nel riconoscere il ruolo della scuola e dell’importanza della formazione e dell’istruzione di corpo e mente andrebbe totalmente agli insegnanti? E se la risposta fosse affermativa, la soluzione sarebbe proprio abolire la professione del docente e metterne ‘uno a caso’, uno al mese, uno alla settimana e cambiarlo o sostituirlo dopo l’uso’?

La vera riforma della scuola – secondo Galimberti, sarà quella di eliminare il ruolo: ‘Sono per la scuola pubblica purché si possano licenziare gli insegnanti cattivi’. E ancora: “chi non ha empatia non può fare questo mestiere. Che di per sé, se il contenuto fosse espresso su altri parametri e linee meno pregiudicanti, non sarebbe un ragionamento tanto malevolo, dal momento che non si discosterebbe dal licenziamento per mancata produzione come in tutte le altre aziende del mondo. Ma non pare che la riflessione dello psicanalista fosse indirizzata su questo verso ma più resa verso un pregiudizio mirato sui docenti, non empatici e avidi di ‘una cattedra’.

Di risposta Marcello Pacifico dichiara che ‘Chi sostiene questa tesi, non vuole il bene della scuola e degli studenti. Già avere oltre 200 mila docenti precari è un dramma che vanifica la continuità didattica, incentiva gli spostamenti di sede e danneggia gli alunni. Ritrovarsi con un milione di insegnanti supplenti sarebbe la debacle dell’Istruzione in Italia, una vera Caporetto, con insegnanti che perderebbero la loro identità e le scuole senza punti fermi’.

Pacifico, la soluzione: allineare lo stipendio dei docenti ai livelli europei

Inoltre Pacifico definisce l’affermazione mal esplicata – si spera – di Galimberti, sulla necessità della ‘non stabilizzazione dei docenti precari’ – menzionando i miglioramenti effettuati dal Ministro dell’Istruzione nelle immissioni in ruolo e nella stabilizzazione del personale della scuola, anche con l’indizione dei Concorsi docenti, che ‘l’insegnamento ha bisogno di stabilità, ancora di più di altre professioni: lo ha compreso anche il ministro dell’Istruzione, che convinto dal sindacato ha creato le basi per un’interlocuzione con la Commissione europea per stabilizzare chi da almeno tre anni fa supplenze e ha i requisiti per essere assunto in ruolo’.

Inoltre, di grande importante, Marcello Pacifico, appare maggiormente concreto nelle sue riflessioni e nel trovare soluzioni e non critiche e parole vuote che non servono al mondo della scuola: ‘Ai grandi intellettuali che cercano soluzioni per motivare di più i nostri docenti, rispondiamo che vanno pagati meglio, almeno 300 euro netti in più al mese, allineando così i loro stipendi a quelli europei’. Il Presidente non si ferma di risposta in questo modo ma ribatte soprattutto sulla dignità della professione docente, così screditata dalle parole del filosofo che, a dispetto del suo ruolo di cultore dell’istruzione, aborrisce la professione dell’insegnante.

‘Serve anche introdurre da contratto una carriera degna di questo nome – continua Pacifico – dando la possibilità nella fase finale della carriera di diventare tutor e uscire dall’aula. Come pure è necessario tutelare di più i loro diritti e permetterne l’uscita dal servizio anticipata, senza tagli all’assegno di pensione’. In ultimo ma non per importanza, ma secondo noi di grande effetto e oggettività, ‘In altri paesi avanzati sono misure considerate normali, da noi invece di adeguarci e approvarle – conclude il Presidente nazionale Anief, arrivano le proposte che ci farebbero tornare indietro di cent’anni’.

Pacifico: una seconda audizione in Senato su stabilizzazione precari

Ieri pomeriggio, lo stesso Presidente, come si legge in un secondo Comunicato pubblicato nel sito – ha partecipato ad un’audizione al Senato sul Pnrr come segretario confederale Cisal, dichiarando che la stessa Europa con il Pnrr ha avanzato richiesta di semplificazione delle procedure di reclutamento con l’obiettivo di stabilizzazione di un numero di contingente del personale della scuola di almeno 70mila unità migliorando la continuità didattica. Il Presidente, nel tema in oggetto, ha anche ricordato la proposta di assunzione diretta dalla GPS. Che ben si discostano dalle riflessioni del Filosofo.