I sindacati lanciano l’allarme: il Governo sembrerebbe essere in ritardo sulla tabella di marcia e la riforma delle pensioni potrebbe rischiare di saltare. Dall’inizio dell’anno, infatti, hanno avuto luogo soltanto due incontri con le parti sociali e ad oggi non sarebbe stata raggiunta ancora una soluzione per il superamento della Legge Fornero.
Perché la riforma pensioni rischia di saltare
Ormai da diverse settimane la riforma delle pensioni sembrerebbe essersi arenata ai blocchi di partenza. I sindacati, infatti, sono preoccupati che questa possa saltare e che anche nel 2024 il Governo decida di introdurre delle misure provvisorie destinate a durare solo un anno, senza arrivare quindi a superare la Legge Fornero. Dopo i primi due incontri non c’è più stato neppure il terzo tavolo in cui si sarebbero dovute trovare delle soluzioni plausibili nell’ottica della flessibilità in uscita.
Secondo la tabella di marcia, Governo e sindacati avrebbero dovuto raggiungere un accordo entro aprile. Mese in cui alle Camere dovrà essere presentato il Documento di economia e finanza (Def) con le previsioni di spesa per il 2024. Ad oggi, però, sul fronte pensionistico non sembrerebbe esserci alcun progresso. È probabile, dunque, che la deadline possa slittare a dopo l’estate con la nota di aggiornamento del Def da presentare entro il 20 settembre. Ad influire su questo ritardo ci avrebbero pensato il Superbonus, il Reddito di cittadinanza, la questione dei migranti e le conseguenze del conflitto in Ucraina.
Cresce la preoccupazione per Opzione donna
A destare le maggiori preoccupazioni sul fronte pensionistico sarebbe soprattutto Opzione donna. Come abbiamo spesso ricordato infatti, la misura di anticipo pensionistico riservata alle donne nella sua formulazione attuale avrebbe fortemente penalizzato tantissime lavoratrici. Pertanto, in attesa che venga modificata, è possibile che ad aprile arrivi un decreto ad hoc per ripristinare per un periodo di tempo limitato le precedenti condizioni e dare così la possibilità di accedere ad Opzione donna ad una più ampia platea di beneficiarie.