La FLC-Cgil di Reggio Calabria ha informato in merito ad un nuovo pronunciamento del Tribunale calabrese riguardante l’accoglimento di un ricorso presentato da un collaboratore scolastico che ha svolto servizio presso un istituto comprensivo della provincia calabrese. Il caso riguarda comportamenti ritenuti ‘mobbizzanti’ da parte del dirigente scolastico della scuola nei confronti del lavoratore.
Sentenza Tribunale di Reggio Calabria su un caso di mobbing a scuola
Come riporta una nota informativa, il lavoratore, assistito da FLC-Cgil, si è rivolto al Tribunale al fine di accertare tali comportamenti avvenuti ai suoi danni. Il ricorrente, tra l’altro, è costretto a muoversi solo tramite una carrozzina motorizzata: ha svolto servizio, fino all’anno scolastico 2014/15, come supporto all’attività amministrativa e didattica degli uffici di presidenza e segreteria presso la sede centrale dell’I.C. Senza alcun motivo, poi, il lavoratore è stato spostato dal dirigente scolastico presso la scuola dell’infanzia dello stesso istituto per lo svolgimento di mansioni di sorveglianza.
Le difficoltà incontrate dal lavoratore sono state diverse, a cominciare dal fatto che il plesso dove è stato trasferito non è adatto ad ospitare persone disabili: essendo privo di servizi igienici per disabili, il lavoratore era costretto a recarsi presso la propria abitazione. Inoltre, al collaboratore scolastico è stato cambiato orario (con turni pomeridiani), un orario praticamente impossibile da rispettare a motivo delle cure mediche e terapeutiche che, da anni, ogni giorno, è costretto a sottoporsi. Il lavoratore ha fatto presente, per iscritto, al proprio dirigente scolastico tutte queste difficoltà, senza mai ricevere risposta.
Il Tribunale di Reggio Calabria ha accolto il ricorso presentato dal lavoratore, evidenziando che i comportamenti da parte del DS sono da ritenersi ‘contrari ai doveri di correttezza e buona fede‘. Nella sentenza, inoltre, si parla di ‘atteggiamento prevaricatorio nei confronti del dipendente disabile teso all’emarginazione e allo svilimento dello stesso’. Il Tribunale definisce le decisioni prese dal dirigente scolastico come ‘irragionevoli e contrarie alla buona fede e correttezza, avendo come unico risultato di emarginare dal contesto lavorativo il ricorrente e di determinare intuibili disagi personali e mortificazioni personali‘.