La procedura informatizzata utilizzata per l’attribuzione degli incarichi a tempo determinato ha prodotto, come sappiamo, numerosissimi errori nelle nomine delle supplenze: sotto accusa l’algoritmo predisposto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, algoritmo che continua ad essere preso di mira nei ricorsi che vengono presentati nei vari Tribunali d’Italia. Questa volta ad esprimersi favorevolmente è stato il Tribunale di Cassino.
Algoritmo Ministero sbaglia ad assegnare una supplenza: nuova sentenza del Tribunale di Cassino del 14 marzo
Lo Studio Legale BFI (Buonamano-Fusco-Izzo) rende nota la sentenza emessa dal Tribunale di Cassino N. 23/2023 del 14 marzo che ha accolto un ricorso presentato da una docente che, nel mese di settembre 2022 durante le operazioni di nomina per la provincia di Latina, si è vista scavalcare da alcuni colleghi con punteggio minore. Il Tribunale laziale ha, di fatto, accertato l’illegittimo funzionamento dell’algoritmo ministeriale che gestisce le Graduatorie Provinciali per le Supplenze. Alla base dell’accoglimento del ricorso, il fatto che la docente ricorrente, in occasione del turno di nomina, è stata dichiarata rinunciataria dal sistema informatico.
Il Tribunale ha sottolineato che ‘la norma è chiara nel circoscrivere gli effetti della rinuncia alle sole sedi non oggetto di preferenza espressa, (si specifica che la rinuncia opera “limitatamente alle preferenze non espresse” e che il candidato “sarà considerato rinunciatario con riferimento alle sedi e alle classi di concorso/tipologie di posto per cui non abbia espresso preferenza”) per cui alcuna esclusione per i successivi turni di nomina pare ipotizzabile, ai sensi di tale disposizione, con riferimento ai posti invece oggetto di preferenza e che, pur non disponibili nel primo turno di nomina, si rendano vacanti in turni successivi, in assenza di rinuncia espressa’.
Il Tribunale di Cassino, pertanto, ha disposto che l’AT di Latina dovrà assegnare una sede di lavoro alla docente ricorrente con decorrenza giuridica dal 1° settembre fino al 30 giugno 2023, ‘rinviando al merito del giudizio al fine di quantificare il risarcimento danni per i mesi di ritardo nell’assegnazione della supplenza oltre al punteggio in graduatoria‘.