La docente colpita ad un occhio in una scuola di Rovigo
maestra

Il sindaco del Comune di Cento, in provincia di Ferrara, ha deciso di sanzionare le famiglie dei giovani bulli che se la prendono con i compagni più fragili oppure si permettono di fare gli strafottenti con i loro insegnanti. Non solo nota sul registro o la classica sospensione da scuola per qualche giorno ma vere e proprie multe. Questa disposizione è stata inclusa nel nuovo regolamento di polizia urbana del Comune di Cento, regolamento che verrà votato il prossimo 22 marzo.

A Cento arrivano le multe per i genitori dei giovani bulli

Nel nuovo regolamento di polizia urbana del Comune di Cento, infatti, è stato introdotto l’articolo 7 bis, suddiviso in sei commi, dove, in buona sostanza, è prevista la possibilità per l’amministrazione di contestare una sanzione amministrativa da 100 a 300 euro a chi ha la patria potestà dei ragazzini violenti. Una disposizione, questa del sindaco della località del Ferrarese, che non mancherà certamente di suscitare delle polemiche.

Il sindaco della cittadina, Edoardo Accorsi, ha spiegato al quotidiano ‘Il Giornale’, le motivazioni di questo provvedimento: ‘L’idea nasce dall’esperienza che abbiamo avuto in questo anno e mezzo di amministrazione dove siamo stati chiamati ad intervenire in diverse situazioni di bullismo. Questo è uno strumento in più, che dovremo testare e valutare se funziona, anche se non siamo la prima amministrazione che lo ha adottato. Si tratta anche di un incentivo alla consapevolezza delle famiglie, che in alcuni casi tendono a ridimensionare il fenomeno del bullismo’.

‘Ad ogni modo – ha puntualizzato il primo cittadino – ci sarà anche la possibilità per i genitori di tramutare la multa in un progetto educativo e di recupero per il figlio‘. Il primo obiettivo, infatti, resta sempre quello educativo e di sensibilizzazione perchè si tratta di un tema molto delicato’. Anche il ministro all’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, non crede alla mera utilità delle sospensioni: ‘Meno scuola non è uno strumento che serve a recuperare lo studente che compie atti di questo tipo’.Â