Riscatto della laurea, l’INPS ha pubblicato nelle scorse settimane un messaggio dove sono riportate le nuove indicazioni riguardanti il riscatto di laurea. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, a questo proposito, ha messo a disposizione un nuovo strumento, un simulatore online che permette, a chi lo desidera, di poter verificare la convenienza (o meno) della richiesta del riscatto della laurea per la pensione.
Riscatto della laurea 2023, come verificare se conviene oppure no
In merito al calcolo del riscatto della laurea per l’anno 2023, occorre distinguere due diverse tipologie di periodi, ovvero i periodi da riscattare collocati nel sistema retributivo della pensione e i periodi da riscattare collocati nel sistema contributivo della pensione.
Per quanto riguarda i periodi da riscattare che fanno riferimento al sistema contributivo, il cittadino dovrà fare riferimento all’aliquota contributiva in vigore al momento della data di richiesta per il riscatto di laurea. Per i contribuenti che richiederanno il riscatto di laurea in relazione ai periodi considerati nel sistema retributivo della pensione, l’onere da pagare dipenderà dall’età, dal sesso, dal periodo da riscattare e dalle retribuzioni recenti.
Per verificare se conviene oppure no procedere alla richiesta del riscatto di laurea, come detto poc’anzi, l’INPS ha messo a disposizione un nuovo simulatore online (accessibile all’interno del portale ufficiale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale): il nuovo simulatore ha integrato la cosiddetta ‘riserva matematica‘ ovvero quel calcolo che andrà a definire l’onere da versare, da parte di quel contribuente il cui periodo di riscatto sarà collocato nel sistema retributivo della pensione futura con periodi lavoratori anteriori all’anno 1996 oppure se in possesso di altre condizioni particolari.
Il contribuente, inoltre, tramite il nuovo simulatore online, potrà valutare anche gli effetti di un eventuale passaggio al sistema contributivo rispetto al calcolo dell’onere per il riscatto della laurea. Escludendo il possibile utilizzo di quota 103 (qualora si soddisfassero i requisiti), è possibile accedere alla pensione una volta maturati 41 anni e 10 mesi di contributi (per le donne) o 42 anni e 10 mesi (per gli uomini). La pensione può arrivare prima per chi ha iniziato a versare contributi prima dei 25 anni (donne) o dei 24 anni (uomini).
Considerando che, con il riscatto di laurea, si aggiungono gli anni di studio ai propri contributi, tutto ciò equivale ad anticipare il momento in cui si è iniziato a lavorare. Per esempio, un soggetto che avesse iniziato a versare contributi all’Inps quando aveva 26 anni, potrebbe vedersi abbassata questa età di tre anni, anticipando quindi l’età della pensione.
Per esempio, chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995 e può accedere alla pensione anticipata contributiva con 64 anni di età e 20 anni di contributi effettivi, se la prima pensione è pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale (cioè, per il 2023, 1409,16 euro in tutto), il fatto di poter riscattare la laurea può aiutare a raggiungere questa soglia per andare in pensione prima.
Secondo alcune simulazioni, chi ha tra i 30 e i 45 anni e presta attività lavorativa da quando ne aveva 24, con il riscatto della laurea anticiperebbe la propria pensione di due o tre anni. Sarebbe meno vantaggioso, invece, per chi, tra i 50 e i 55 anni con 23-25 anni di contributi, rischia, con il riscatto di laurea, di vedersi addirittura ritardata la propria età pensionabile.