Docente tutor e orientatore
Docente tutor e orientatore

Docenti tutor e orientatori, le organizzazioni sindacali hanno avanzato precise proposte al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Ogni classe deve avere il proprio tutor selezionato anche tra gli insegnanti precari. Inoltre, i tutor e gli orientatori dovranno essere garantiti anche nelle scuole superiori di primo grado e non solamente nelle classi terze, quarte e quinte delle scuole superiori di secondo grado.

Docenti tutor e orientatori, le richieste dei sindacati al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara

Come riporta il quotidiano ‘Il Messaggero Veneto’, i segretari regionali Friuli Venezia Giulia di Flc-Cgil e Cisl, Antonella Piccolo e Massimo Gargiulo, hanno spiegato le richieste che sono state inoltrate al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. In particolar modo, quella riguardante il ruolo che dovrà svolgere il Collegio dei docenti. Secondo i sindacati, infatti, la nomina dei prof tutor e degli orientatori dovrà essere effettuata dai Collegi dei docenti e il tutto dovrà essere ricondotto alla trattativa per il rinnovo del CCNL. 

Antonella Piccolo ha spiegato al ‘Messaggero Veneto’: ‘In occasione dell’approvazione della legge di bilancio, la Cisl si è fatta promotrice di una proposta di emendamento che riconduce la materia all’ambito del Contratto nazionale di lavoro, sede idonea per definire sia i compiti e il profilo del docente tutor, sia la misura del compenso spettante. La presenza limitata di tutor e orientatori alle sole classi terze, quarte e quinte delle scuole superiori deve avere carattere transitorio’. Questa presenza dovrà essere estesa anche alle scuole medie. Inoltre, Cisl chiede che ‘nei cinque anni di anzianità considerati dall’Amministrazione come requisito minimo di servizio per accedere alla funzione di tutor, deve essere considerato anche il servizio garantito con contratto a tempo determinato‘. 

Non si devono escludere i precari

Anche il segretario Flc-Cgil scuola, Massimo Gargiulo è d’accordo: ‘Non è coerente porre come condizione il possesso di cinque anni di ruolo. Comunque la disponibilità ad assumere la funzione di tutor per almeno un triennio scolastico non può essere condizione ostativa della mobilità, che può essere anche involontaria. Inoltre – sottolinea Gargiulo – l’attività di formazione deve essere ricompresa nel piano delle attività deliberate dal Collegio docenti e la formazione dovrà essere successiva all’individuazione di tutor e orientatori’.Â