Vincolo alla mobilità docenti
vincolo tre anni

A quasi una settimana dal termine di chiusura della presentazione delle domande di trasferimento, tutto ancora tace in merito ai vincoli alla mobilità docenti imposti dalla legge 79/22. Come sappiamo, i neo assunti a settembre 2022 hanno potuto partecipare alla procedura inoltrando la propria istanza, ma con riserva: adesso attendono di sapere se questa riserva verrà sciolta o se resteranno vincolati alla sede di attuale servizio. Cosa succederà? Cosa deciderà il Governo in merito? Di seguito facciamo insieme il punto del problema.

Ancora da risolvere la questione sui vincoli alla mobilità docenti

Ancora nessuna risoluzione per i neo immessi in ruolo lo scorso settembre 2022: la questione sui vincoli alla mobilità docenti, infatti, resta in sospeso. Nei giorni scorsi, la lettera inviata da un gruppo di docenti appartenenti al Comitato Nazionale Docenti Vincolati alla Commissione Europea ha ricevuto risposta, ma ha creato grande disorientamento soprattutto tra i diretti interessati: come abbiamo spiegato in un precedente articolo, infatti, il documento ha rinviato qualsiasi tipo di decisione riguardante i vincoli di permanenza su sede al Governo italiano.

La questione, pertanto, è diventata molto ingarbugliata: tra gli obiettivi specifici in merito alla politica scolastica, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si è posto la riduzione della mobilità del personale scolastico. Dal momento che il PNRR è scaturito dall’accordo con l’UE nel 2021 e considerato che la Commissione Europea deve controllarne l’attuazione da parte degli Stati membri, il Governo italiano si aspettava un intervento legislativo europeo.  

Il Governo deve prendere delle decisioni

Cosa succederà adesso? Nelle prossime settimane dovremmo sapere se vi sarà una deroga o meno per i vincoli di permanenza su sede: questa attesa potrebbe inficiare anche le operazioni di mobilità, arrecando possibili ritardi nel dispiego della procedura. Più volte e da più parti si è sottolineato che il vincolare i docenti ad una sede non equivale a tutelare la continuità didattica, messa a repentaglio da altri fattori, primo fra tutti l’eccessivo numero di precari che ogni anno, nella maggior parte dei casi, prestano servizio in scuole diverse. Al momento, pertanto, l’incognita sui vincoli alla mobilità resta: di certo c’è che il Governo Meloni, incarica ormai da mesi, deve risolvere al più presto la questione e dare una risposta ai tantissimi interessati.