docente tutor e studente
professore e studente

In data 28 marzo, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha espresso il suo parere in merito alle bozze di decreto e circolare che istituiscono la figura del docente tutor e orientatore, disposte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e finalizzate a dare attuazione alle “Linee guida sull’orientamento – A.S. 2023-2024”. Il CSPI ha evidenziato dei limiti e delle criticità del provvedimento, indicando alcune proposte di revisione che possono portare ad una maggiore efficacia didattica delle nuove figure previste.

Le figura del docente tutor e orientatore

A partire dal prossimo anno scolastico 2023/24, nella scuola secondaria di II grado si introdurranno le nuove figure del docente tutor e orientatore: lo possono diventare i docenti in ruolo da cinque anni e che abbiano preferibilmente svolto già il compito di funzione strumentale nell’ambito di tutoraggio o orientamento. Una volta designati, dovranno svolgere questa funzione per almeno tre anni. Per entrambe le figure, la mansione è retribuita: da 2.850 a 4.750 euro lordi per il tutor, da 1.000 a 2.000 euro lordi per l’orientatore.

Le criticità e i suggerimenti del CSPI

Nel proprio parere, approvato a maggioranza, il Consiglio ha indicato alcune criticità e fornito alcuni suggerimenti per meglio definire e potenziare il ruolo del docente tutor e orientatore. In particolare, il CSPI ha rilevato:

  • la necessità di includere nelle attività di orientamento anche la scuola secondaria di primo grado e non, come indica la bozza del decreto, solo le classi del triennio della secondaria di II grado. Anche precedentemente, infatti, il Consiglio aveva sottolineato che la scelta effettuata dagli alunni all’inizio della terza media non è, spesso, fatta con consapevolezza e potrebbe costituire, pertanto, causa di dispersione scolastica futura.
  • Che sia opportuno coinvolgere anche il docente orientatore nell’attività formativa, così come è previsto per il docente tutor.
  • L’esigenza di estendere le attività formative previste oltre le 20 ore, prevedendo il coinvolgimento delle Università che nella bozza del Decreto Ministeriale rimangono invece escluse;
  • La necessità di chiarire meglio come avverrà l’individuazione dei docenti tutor/orientatore da parte del DS, che deve basarsi sui criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti, tenendo conto della volontarietà espressa dagli interessati.
  • Che sia necessario diminuire il numero degli alunni affidati al tutor, nella misura da far coincidere la funzione con il gruppo classe, in modo tale da rendere realmente efficace l’azione didattica.