Specializzazioni sostegno conseguite all’estero, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, secondo l’ultimo confronto con i sindacati, avrebbe intenzione di operare un netto cambio di rotta in relazione a tutti coloro che hanno ottenuto un titolo all’estero. Se in precedenza non era possibile ottenere un incarico di supplenza, ora il dicastero di Viale Trastevere è disposto ad un’apertura, attraverso una modifica di quanto disposto con l’Ordinanza Ministeriale N. 112/2022. A questo proposito, è attesa una nuova Ordinanza.
Docenti specializzati sostegno in Italia, possibile ‘sorpasso’ da chi ha conseguito il titolo all’estero?
La nuova Ordinanza del Ministero dell’Istruzione, in buona sostanza, sarebbe una conseguenza della pronuncia dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, deliberata alla fine di dicembre 2022. Secondo quanto stabilito, infatti, il MIM avrebbe dovuto prendere in considerazione le richieste caso per caso, in modo tale da stabilire chi avesse diritto al riconoscimento del titolo. Il termine dei 120 giorni richiesti per l’esame di ciascuna domanda non può essere rispettato se si tiene conto dell’enorme numero delle istanze presentate: attualmente sono più di 11mila.Â
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, per tale motivo, ha aperto alla possibilità , per coloro che sono inseriti con riserva in prima fascia delle Gradutorie Provinciali per le Supplenze, di poter sottoscrivere dei contratti di supplenza, in attesa del riconoscimento dell’abilitazione all’estero. Tutto ciò, naturalmente, ha scatenato l’opposizione dei docenti che si sono specializzati in Italia, considerando anche il percorso lungo e selettivo a cui si sono sottoposti.Â
Comitato Nazionale specializzato sul sostegno, lettera a Valditara e Meloni
Il Comitato Nazionale specializzato sul sostegno, in una lettera indirizzata al ministro Giuseppe Valditara e al premier Giorgia Meloni, fanno presente quanto segue: ‘Permettere a docenti inseriti con riserva nelle graduatorie provinciali per il sostegno di fare domanda per l’assegnazione degli incarichi annuali significa pure consentire loro di partecipare all’assegnazione di posti di ruolo con la conseguenza che in Italia ci sarebbero centinaia di docenti stabilizzati il cui titolo non è mai stato ufficialmente e legalmente riconosciuto’.
Per questo motivo si chiede che l’O.M. N. 112 del 6 maggio 2022 non venga modificata e che il ministero dell’Istruzione e del Merito ‘proceda alle opportune verifiche e ai controlli necessari per la valutazione e l’eventuale riconoscimento di tutti questi titoli conseguiti all’estero che continuano a proliferare negli anni’. In buona sostanza, il rischio (molto probabile) è che molti docenti specializzati in Italia, nell’attribuzione degli incarichi di supplenza (ma non solo) possano essere scavalcati da coloro che non hanno ancora ottenuto il riconoscimento del titolo conseguito all’estero.