Dopo una lunga attesa, l’INPS ha finalmente ufficializzato l’aumento delle pensioni minime stabilito dall’ultima legge di bilancio all’interno della circolare numero 35 del 3 aprile 2023. In questa sede l’Ente ha inoltre fornito le istruzioni per il calcolo, anche se manca ancora la data di applicazione.
Aumento pensioni minime: la circolare INPS
Nonostante la decorrenza dal 1° gennaio 2023, l’INPS ha pubblicato soltanto lo scorso 3 aprile la circolare numero 35 con cui ha ufficializzato l’aumento delle pensioni minime stabilito all’interno dell’ultima legge di bilancio. Con l’occasione l’Ente, sebbene manchi ancora una data ufficiale, ha fatto sapere che nel momento in cui sarà applicato l’aumento saranno riconosciuti anche gli arretrati.
Ad ogni modo, l’incremento sarà riconosciuto dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024 e verrà applicato alle pensioni il cui importo lordo complessivo è pari o inferiore al trattamento minimo INPS (563,74 euro). Si ricorda, inoltre, che il calcolo della suddetta soglia avviene tenendo conto soltanto dei trattamenti di natura previdenziale assoggettabili a Irpef. Sono, invece, escluse tutte le prestazioni fiscalmente non imponibili e le prestazioni di carattere assistenziale.
Le istruzioni per il calcolo
Nello specifico, l’incremento in oggetto riguarda due aumenti differenti. Il primo si riferisce a tutti i pensionati che ricevono un importo inferiore al trattamento minimo. Il secondo ai pensionati con almeno 75 anni di età. Ma di quanto aumenterà effettivamente la pensione minima? Nel 2023 per le pensioni inferiori al minimo sarà riconosciuta una rivalutazione aggiuntiva e straordinaria dell’1,5%, che sale al 6,40% nel caso degli over 75. Pertanto, la pensione minima per chi ha meno di 75 anni passerà da 563,74 a 572,74 euro, mentre per gli over 75 da 563,74 a 599,82 euro.
La circolare INPS precisa, inoltre, che nel caso in cui la pensione percepita in pagamento dovesse risultare superiore all’importo mensile del trattamento minimo ma comunque inferiore all’importo maggiorato l’incremento verrà comunque attribuito, ma fino a concorrenza del predetto limite maggiorato. Infine, coloro che dovessero compiere 75 anni nel corso dell’anno, riceveranno l’adeguamento a partire dal mese successivo.