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Abilitazioni conseguite all’estero, il Ministero dell’Istruzione sta cercando una soluzione per la scottante questione legata ai docenti inseriti in prima fascia GPS con riserva in attesa del riconoscimento del titolo conseguito all’estero. Se in un primo momento il Ministero sembrava orientato verso una modifica delle disposizioni contenute nell’Ordinanza Ministeriale N. 112/2022 in materia di conferimento delle supplenze, ora sembra aver cambiato idea. Ma quanti sono i docenti che si trovano in questa posizione? Il sindacato Uil Scuola Rua ha stilato una tabella con una ripartizione regionale.

Abilitazioni conseguite all’estero, quanti sono i docenti inseriti con riserva in I fascia GPS che attendono il riconoscimento del titolo?

Il sindacato UIL Scuola Rua ha riportato i numeri riguardanti il personale docente inserito in prima fascia delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze, ancora in attesa del riconoscimento del titolo ottenuto all’estero. Si tratta, complessivamente, di 11.194 docenti: di questi 11.075 risultano inseriti con riserva in I fascia GPS. Le regioni che presentano i numeri più alti sono la Sicilia (ben 3.211, quasi il 30 per cento), la Calabria (1.459) e la Puglia (1.326): al quarto posto la Lombardia con 1.244 docenti mentre al quinto posto c’è il Lazio con 1.079. Più distanziata la Campania con 819.

Uil Scuola Rua ha precisato che su 11.194 docenti inseriti in I fascia GPS con riserva, 8.579 riguardano il sostegno mentre 2.615 sono relativi ai posti comuni (ben 1.932 per la scuola secondaria di secondo grado). Uil Scuola ha spiegato che il Ministero dell’Istruzione e del Merito sarebbe pronto alla richiesta di un intervento legislativo che, in buona sostanza, consentirà ai docenti inseriti con riserva e in attesa di riconoscimento del titolo estero di poter accettare un incarico di supplenza, ma solamente in coda rispetto a coloro che sono già inseriti a pieno titolo in quanto abilitati e specializzati in Italia o che conseguiranno il titolo entro giugno 2023. Inoltre, il Ministero dell’Istruzione intende apporre un altro veto: fino allo scioglimento della riserva, infatti, non sarà possibile concorrere per eventuali incarichi finalizzati al ruolo.