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Denaro, sveglia

Il ministro del Lavoro Marina Calderone ha approvato l’Osservatorio per il dopo Quota 103, un nuovo organismo tecnico che ha un duplice obiettivo: quello di monitorare i flussi di spesa della pensione anticipata e quello di valutare le possibili soluzioni per la Riforma delle pensioni.

Pensioni: che cos’è l’Osservatorio per il dopo Quota 103

L’Osservatorio per il dopo Quota 103 è un organo tecnico composto da 15 membri, fra cui un presidente, la cui nomina dipende dai ministeri del Lavoro e dell’Economia. Esso nasce con l’intento di tenere sotto controllo la spesa pensionistica, soprattutto a seguito della recente certificazione INPS che ha messo in evidenza l’aumento dei costi legati alle pensioni nel corso del 2022. A tal proposito, non bisogna neppure dimenticare che nei prossimi anni è inoltre prevista l’uscita di milioni di lavoratori nati negli anni Sessanta. Un’ondata che peserà soprattutto sul settore pubblico.

Quali sono gli obiettivi

La nascita dell’Osservatorio per il dopo Quota 103 suggerirebbe come, di fatto, i lavori per la prossima Riforma delle pensioni non sarebbero terminati. Al contrario di quanto si era ipotizzato durante le ultime settimane, tutto questo confermerebbe la scadenza effettiva di Quota 103 entro la fine dell’anno. Tuttavia, senza questa misura o altre valide alternative, i lavoratori nel 2024 potrebbero andare in pensione soltanto a 67 anni oppure con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne) e con Opzione donna e l’Ape sociale qualora dovessero essere riconfermate.

Al momento, infatti, Quota 41 per tutti sembrerebbe essere ancora lontana, ma l’Osservatorio dovrebbe avere proprio come secondo compito quello di valutare altri sistemi di prepensionamento. Come indicato dal ministro Calderone, sarà fondamentale “verificare la sostenibilità di forme di anticipo pensionistico che non gravino unicamente sulla spesa pubblica, ma consentano un ciclo virtuoso fra lo Stato, i datori di lavoro e i lavoratori prossimi alla pensione“.