Quota 103
Cartello scritta Quota 103

Pensione con quota 103: l’avvocato Maria Rosaria Altieri risponde al quesito di una nostra lettrice, che chiede: “Buongiorno, scrivo riguardo la quota 103. Ho prodotto domanda all’Inps e all’USP di Caserta. Ieri mi è stato inviato dall’ Inps la comunicazione relativa ai requisiti. Ho 41 anni e 7 mesi di contribuzione al 31/8/23. A questo punto mi chiedo se mi convenga anticipare o aspettare ancora 1 anno. Nel caso posso chiedere la rinuncia? Il mio stipendio attuale netto è 2090,58 lordo 3261,78. Usp, su mia richiesta , mi ha detto che non è possibile fare rinuncia, è cosi?”

Quota 103, l’avvocato risponde

L’avvocato Altieri inizia con una precisazione: “Per poter rispondere dettagliatamente alla domanda posta dalla lettrice, sarebbe stato necessario disporre di ulteriori informazioni ed in particolare conoscere la data precisa di maturazione dei requisiti pensionistici. Dunque si cercherà di dare una risposta il più esaustiva possibile con le notizie di cui si dispone”. Poi prosegue: “In linea generale, l’articolo 1, comma 283, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di Bilancio 2023), nel modificare l’articolo 14, comma 1, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, ha inserito l’art. 14.1, che ha introdotto, in via sperimentale per il 2023, il trattamento di “pensione anticipata flessibile”, che prevede la facoltà di accedere alla pensione anticipata al raggiungimento, entro il 31 dicembre 2023, di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di almeno 41 anni (c.d. pensione “quota 103”).

Si tratta di una pensione anticipata con requisiti derogati rispetto alla tradizionale legge Fornero che prevede, quali requisiti per andare in pensione, 67 anni di età e 20 anni di contribuzione per la pensione di vecchiaia, 42 anni e 10 mesi di contributi, un anno in meno per le donne, per la pensione anticipata. Per valutare la convenienza nell’usufruire della quota 103, bisogna esaminare due aspetti differenti””.

Cosa valutare per comprendere se conviene

“Quanto al primo aspetto, va considerato che la pensione sarà liquidata in misura non superiore a cinque volte il trattamento minino per il 2023 sino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia (67 anni per il biennio 2023/2024), raggiunta la quale verrà messo in pagamento l’intero importo della pensione. In sostanza, coloro che utilizzeranno quota 103 avranno l’assegno intero se questo non supera di 5 volte il trattamento minimo Inps (2.818,65 euro lordi mensili); se, invece, l’importo fosse superiore (come nel caso della lettrice), l’eccedenza si percepirà solo al raggiungimento dei 67 anni di età.

Quanto al secondo aspetto, è necessario considerare che con la quota 103 non è possibile ottenere la pensione immediatamente, ma è necessario attendere un periodo di 6 mesi dalla maturazione dei requisiti, durante i quali non si percepisce né la retribuzione, né la pensione. Dunque, per chi ha già maturato i requisiti per la pensione entro dicembre 2022 o li matura nei primi mesi del 2023, potrebbe essere conveniente uscire dalla scuola il 1° settembre 2023, mentre per chi li raggiunge in scadenza d’anno (come la lettrice), quota 103 potrebbe non essere conveniente.”

In conclusione

L’avvocato risponde ancora: A titolo di esempio, un insegnante che raggiunge entro marzo i requisiti previsti per quota 103 lascerà la scuola il 31 agosto e dal 1° settembre 2023 inizierà a percepire la pensione anticipata (evitando lo stacco tra pensione e stipendio). Viceversa, se maturasse i requisiti ad ottobre, ad esempio, lascerà sempre il servizio il 31 agosto, ma fino ad aprile 2024 resterebbe senza stipendio e senza pensione. Dunque alla luce di quanto si è sin qui detto, per la lettrice la quota 103 non è vantaggiosa, sia perché dovrà attendere il compimento di 67 anni di età per percepire l’assegno intero, sia perché dovrà attendere febbraio 2024 per iniziare a percepire la pensione.

Posto che la finestra di uscita non cambia e i tempi di attesa saranno comunque di 6 mesi, vale la pena precisare che quota 103 è conveniente solo per i nati nel 1961 e che maturano entro quest’anno 2023 l’anzianità contributiva di 41 anni. Per chi avesse più di 41 anni converrebbe attendere, così da avere una pensione più alta e senza il vincolo di importo (fino a 5 volte il trattamento minimo). Per le donne sarebbe un traguardo più vicino rispetto agli uomini che devono lavorare 12 mesi in più. Quanto alla possibilità di revocare la domanda di pensione, il D.M. 238 del 08.09.2022 prevede la possibilità di revocare la domanda di pensione solo entro il termine ultimo di presentazione della domanda, fissato per il 21/10/2022. Dunque, allo stato la lettrice non può revocare la domanda di pensione.