Anief continua a chiedere il doppio canale di reclutamento per i docenti precari. Ma il ministero dell’Istruzione e del Merito afferma che in questo modo non ci sarebbero più i posti per assumere i 70.000 insegnanti chiesti dall’Unione europea nel PNRR, tramite i nuovi concorsi. Marcello Pacifico definisce la questione ‘paradossale’, soprattutto tenendo conto del silenzio di Bruxelles circa la possibilità di assumere da GPS. Si attendeva la risposta settimane fa, ma ancora nulla. Eppure i precari si sono rivolti alle sue istituzioni per porre fine all’abuso dei contratti a termine.
Reclutamento precari: serve il doppio canale
Risale al Governo Draghi la Legge 79/2022in cui fu inserito l’obiettivo di assumere 70 mila insegnanti con il nuovo sistema di reclutamento entro il 2024. “Il Governo Meloni – spiega Pacifico -concorda in uno specifico tavolo con le parti sociali una revisione della fase transitoria con il reclutamento dalle GPS di prima e seconda fascia su proposta dell’Anief, salvo poi abbandonare questo progetto perché si rischierebbe di risolvere subito buona parte della supplentite: sarebbe stata, dopo anni di cattedre andate deserte durante le immissioni in ruolo (mediamente il 50% di quelle autorizzate ogni anno dal 2016), una risposta importante. Invece, niente”.
Non ci si riesce a spiegare la marcia indietro del Governo sulla questione della stabilizzazione dei precari. Anief, per bocca del suo presidente, spiega che “per questo, rispetto a tale cambio impensabile di rotta che avviene nel silenzio degli stessi sindacati ad eccezione del nostro, abbiamo chiesto e ottenuto un primo confronto informale, così da discutere profonde modifiche al decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri ed ora in fase di conversione. Al Parlamento toccherà dare le giuste risposte che i precari attendono: è bene che sappiano che hanno tra le mani una decisione importante”.
In attesa di Bruxelles
Nel frattempo tutti si chiedono che fine abbia fatto la risposta da parte della Commissione Europea a Bruxelles per la richiesta di immissioni in ruolo da Gps, anche su posti comuni. La richiesta è stata inviata più di due mesi fa, e ci si aspettava una risposta celere. Ma col passare delle settimane e del silenzio da parte della Commissione Ue, le aspettative cominciano ad essere più negative che positive. Le assunzioni per il prossimo anno scolastico devono essere organizzate a breve e i tempi stringono. Sarà un’altra delusione per i docenti precari italiani?