Il Governo avrebbe deciso di stanziare nel Def oltre 3 miliardi di euro per un nuovo taglio del cuneo fiscale nel 2023, che andrà a sommarsi a quello già esistente e comporterà un aumento dello stipendio in busta paga. I destinatari sono i redditi medio-bassi dei lavoratori sia pubblici che privati. Il Decreto potrebbe arrivare già entro la fine di questo mese e l’esonero contributivo applicato tra maggio (o giugno) e dicembre 2023. Il taglio dovrebbe essere di un punto percentuale, così da portare i redditi più bassi ad un totale del 4%. Entro la fine della legislatura, si dovrebbe arrivare al 5%.
L’esonero contributivo attuale
Al momento, spiega Il Sole 24 Ore, non sono ancora state decise le soglie di reddito per beneficiare del nuovo taglio del cuneo. Sembra improbabile che venga creata una nuova soglia, dato che già ora ne esistono due: fino a 25mila taglio del 3%, da 25 a 35mila di retribuzione lorda riduzione del 2%. Secondi i calcoli, l’attuale taglio del cuneo fiscale in vigore, permette un aumento dello stipendio netto di circa 41,15 euro al mese per le retribuzioni di 25mila euro lorde (493,85 euro l’anno) e di circa 30 euro per le retribuzioni tra 27.500 e 35mila euro (360-390 l’anno). In proposito abbiamo pubblicato anche le tabelle.
Nuovo taglio cuneo fiscale: di quanto aumentano gli stipendi?
Di quanto aumenteranno queste cifre col nuovo taglio del cuneo fiscale? Secondo i primi calcoli, pubblicati da Il Messaggero, sarebbero tra i 9 e i 17 euro circa al mese (da sommarsi a quelli attuali). Se i circa 3 miliardi saranno spalmati nel periodo tra maggio e dicembre 2023, i benefici in busta paga potrebbero quasi raddoppiare secondo Sky TG 24. Potrebbero tradursi in circa 25-30 euro in più al mese. Sebbene non sia ancora possibile dare numeri certi, dato che il tutto dovrà essere delineato nei prossimi giorni, in base alle prime stime i redditi medio-bassi fino a 25mila euro lordi annui potrebbero trovare in busta paga circa 300-360 euro all’anno in più.